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Como secondo Don Giusto, parroco in trincea con amore: “Una città che accompagna troppo i cani, accompagni le persone”. E poi i nidi chiusi

Piaccia o meno, ma piace spesso pur non a tutti, è ancora una volta don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio e Camerlata, a segnare il tempo, a fare da metronomo al dibattito pubblico e politico e sociale. Solo nel settembre scorso scrisse che le famiglie finite in strada hanno diritto di occupare le case popolari vuote. Poi i soliti titoli, due servizi nazionali, un paio di commenti da demagoghi molto sciapi. E il senso dell’editoriale è stato dimenticato, anzi non capito, nello spazio di un clic. Così oggi c’è un nuovo pensiero del sacerdote, da tutta la vita in prima linea per chi ha bisogno: migranti, senzatetto, famiglie in ginocchio. L’occasione è stata la Pasqua appena passata, il luogo è stato Il Focolare, periodico della parrocchia. Don Giusto scrive di guerra, di accoglienza abortita, di mediterraneo, degli amici mussulmani, degli asili di Como (due verso la chiusura decisa dall’amministrazione in carica) e invoca un “passaggio da una città che accompagna troppo i cani ad una città che accompagna le persone ad oltranza”. Ecco l’editoriale (e qui il periodico della parrocchia):

Pasqua passaggio, trasformazione.
Passaggio da un pensiero morto e chiuso ad uno vitale, vivificante e pieno di energia.
Passaggio da un vivere decrepito e chiuso ad uno generatore di vita nuova.
Passaggio dall’accumulo di armi all'”invasione” di Costruttori di Pace.

Passaggio da una Como città di frontiera e messaggera di Pace che rifiuta il proprio ruolo storico ad una città dal cuore caldo, accogliente, crogiuolo di un mondo nuovo della convivialità dei Popoli, della mediazione di pace nel conflitto Israele-Palestina.
Passaggio da una città “provinciale” ad una europeista nel profondo del cuore.
Passaggio da un Mediterraneo focolaio di guerre che si propagano in tutto il mondo al Mediterraneo dello scambio tra i popoli delle diverse sponde.
Passaggio da chi in nome della “Libertà” e della poca “fraternità” ‘costituzionalizza’ l’aborto all’accoglienza dei bimbi non desiderati, fatti nascere tardi e dati in affido.
Passaggio dalla reciproca ignoranza religiosa tra cristiani e mussulmani alla mutua conoscenza, all’incontro e alla costruzione insieme di città e quartieri aperti e solidali
Passaggio dalla sicurezza per me – “prima i nostri” – alla sicurezza per tutti in ogni angolo della Terra.
Passaggio dall'”Inferno” demografico anche della città di Como al “paradiso” delle nuove nascite che allietano i quartieri; dalle politiche comunali che vogliono fare di Como una “vetrina” ad una città che spende quanto più possibile in asili nido e scuole materne.
Passaggio da una città che accompagna troppo i cani ad una città che accompagna le persone ad oltranza.
Passaggio dalla realtà al sogno e dal sogno alla realtà
Passaggio…
Prova tu a continuare lo scritto.

Auguri di Rinascita ai singoli e ai popoli: Buona Pasqua

Giusto Della Valle
Ps1. La mia riflessione per Natale 2023 dal titolo ‘Lotta per il diritto alla casa’ non ha sortito alcun effetto.
Ps2. A tutti gli amici mussulmani dei nostri quartieri di Rebbio e Camerlata augor buon tempo santo del Ramadan e buona festa di Eid al-fitr che dovrebbe cadere l’otto aprile 2024.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. L’attuale società è anche il frutto di ciò che è la politica del paese e delle città. Don Giusto cita infatti anche le famiglie, deduco siano famiglie italiane, che hanno sempre sostenuto il paese attraverso il loro lavoro. Cristianamente tutti siamo fratelli, ma prima di poter allargare le braccia a chi viene da altri paesi si dovrebbe esser in grado in tempo ZERO di aiutare i.cittadini. se questo non si è in grado di.metterlo in atto, come.possiamo predisporci verso “altri”? Le istituzioni danno spesso.precedenza ai migranti, e lo vedo con i miei occhi ormai da anni, questo modus politico genera rancore e razzismo. Credo si debba partire da qui…. un poco ci si deve meritare l’aiuto….

  2. Don Giusto dovrebbe anche riflettere sul perchè siamo arrivati a tutto questo. I cani sono molto più “gestibili” di nolte persone che accoglie, il disagio e la sicurezza sociale ce lo raccontano tutti i giorni. Aiutare gli altri è bello ma occorre essere in grado di farlo e purtroppo l’Italia non è più in grado nemmeno di aiutare se stessa.

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