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Lago di Como, sospeso il servizio aliscafi. La lettera: “Mille euro di abbonamento ma i mezzi dove sono?”

Ci eravamo occupati dei problemi del servizio aliscafi della Navigazione sul Lago di Como giusto sabato scorso, con la segnalazione di un utente ormai disperato per la serie di disagi e problemi, con la richiesta almeno che i viaggiatori venissero indennizzati con rimborsi o buoni (peraltro, anche stamattina il servizio risulta sospeso per la giornata con ultimo aliscafo funzionante guastato ieri, come da messaggio ufficiale qui sotto).

Oggi, riceviamo un’altra lettera (sempre possibile scriverci e inviar foto e video a redazionecomozero@gmail.com o alla pagina facebook) che di fatto rilancia identico tema, allegando anche una serie degli avvisi di questi mesi sui problemi al servizio. La pubblichiamo integralmente di seguito.

Buongiorno,

Sono una lavoratrice pendolare che utilizza il servizio di aliscafi di linea da anni e scrivo al vostro giornale per denunciare una situazione che è diventata vergognosa ed insostenibile. In questi giorni se ne sta già parlando su varie testate: diverse corse del servizio rapido aliscafo (ma non solo) sono state soppresse per guasti, lasciando lavoratori e turisti a piedi. Intanto la novità per oggi, 10 luglio, è che il servizio è stato nuovamente soppresso totalmente e quindi gli abbonati, per raggiungere il luogo di lavoro, non possono fare altro che prendere il bus o servirsi del collegamento battello sostituivo appena istituito. Quasi mille euro di abbonamento all’anno e poi per raggiungere Como ci metti due ore, viaggiando su un rumorosissimo battello. Chissà se in mancanza di altro, prossimamente, ci riporterà a casa lo storico piroscafo a vapore: ormai sembra che non sappiano più che pesci pigliare…

Si è già lungamente discusso su vari aspetti e dai vertici della navigazione fanno sapere che l’impegno è “massimo” e il lavoro costante (riferimento alla replica della Navigazione pubblicata da ComoZero di sabato scorso, ndr).

Io vorrei però focalizzare l’attenzione su una questione in particolare, una sola, perché forse dagli articoli già pubblicati sfugge un “piccolo” dettaglio. Consultando il sito www.navigazionelaghi.it, nella sezione “flotta” del lago di Como, si nota che le imbarcazioni rapide presenti in dotazione per il servizio sono 7. 4 aliscafi (Freccia delle Valli, Guglielmo Marconi, Voloire e Lord Byron) e 3 catamarani (Città di Como, Città di Lecco, Tivano).

Ora, ogni giorno viaggiano 2 mezzi rapidi tranne il sabato, quando teoricamente (teoricamente perché sono più le volte che le corse vengono soppresse che altro) i mezzi dovrebbero essere 3. La motivazione ufficiale della causa delle ultime soppressioni è stata che 2 mezzi hanno urtato del materiale galleggiante presente nel lago. Può capitare. Ma gli altri 5 mezzi? Che fine hanno fatto? Possibile siano tutti guasti? Incredibile ma vero, è così.

La cosa a mio avviso sconvolgente infatti è che facendo due conti emerge che la navigazione ha più del triplo dei mezzi necessari per effettuare due soli servizi, eppure non ci riesce. Onestamente, questo non dovrebbe essere normale. Non ho la minima idea di quanti treni abbia Trenord, ma non penso che per ogni convoglio ce ne siano altri due pronti in officina pronti in caso di guasto, stesso discorso vale per gli autobus. Nel caso mi sbagliassi e la cosa fosse normale suggerisco ai lettori di comprare 2/3 automobili aggiuntive a testa…così… in caso di guasto alla prima…

Il succo della questione? Il problema sta a monte, il sistema non funziona, il modus operandi non va bene. Serve più manutenzione, ordinaria e straordinaria ma soprattutto una rotazione intelligente e pianificata della manutenzione dei mezzi. In più servono imbarcazioni nuove: ma non battellini elettrici annunciati sui giornali che servono solo per far vedere che l’azienda è green, ma mezzi rapidi seri e capienti che possano risolvere una situazione che va avanti così da troppo tempo. È da anni che vedo come vanno le cose, e prima o poi era inevitabile che sarebbe saltato tutto per aria: li si aspettava al varco.

Chi di dovere la smetta di fare la vittima e si assuma le proprie responsabilità, perché ciò che sta succedendo in questi giorni si chiama interruzione di servizio pubblico, ed è abbastanza grave.

Cordiali saluti
Pasqua

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6 Commenti

  1. Ho fatto l’abbonamento mensile di luglio per mio figlio che deve recarsi a Dervio per allenamenti tutti i giorni.
    Non ha MAI utilizzato il servizio.
    Chiedo che l’abbonamento venga rimborsato totalmente.
    Sono assolutamente degli incapaci

  2. Anche sul lago maggiore non va piu neanche un aliscaffo dal 2019. Hanno già portato uno ns al lago di Como. Il problema è la direzione a Roma e avendo Salvini come ministro del trasporto si dovrebbe occuparne subito invece di sognare le mega infrastrutture!

  3. Consiglio a tutti i pendolari di presentarsi presso la caserma dei Carabinieri di Como in massa e di fare un esposto.
    Ci sono tutti gli estremi per una violazione del codice penale: articolo 331. Interruzione di pubblico servizio.
    Ci sono sentenze positive già passate in giudicato.
    Ormai abbiamo scritto a chiunque senza alcun risultato.
    Ci resta (forse) solo la legge.

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