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Panchine-bara coperte, Binda a De Ascentis: “Mai fare del bene se non si sopporta l’ingratitudine”. Poi stronca i maxi party a Villa Olmo

“A De Ascentis vorrei ricordare un principio basilare sperimentato su di me: mai fare del bene a qualcuno o del mecenatismo se non sei sicuro di poterne sopportare l’ingratitudine e le critiche”

Inizia così il messaggio indirizzato al proprietario del locale Krudo che l’ex assessore e mecenate Nini Binda ha affidato ai social.

La ragione? Le critiche che, insieme ad altrettanti messaggi di sostegno, sono state rivolte a Davide De Ascentis per aver posizionato alcuni cuscini per coprire le panche davanti al suo locale, in Piazza Volta. Un’iniziativa autonoma, dettata dal desiderio di nascondere le brutture di quelle superfici piene di schegge, graffiti e vernice rovinata per le quali il Comune in cinque anni non ha mai provveduto ad alcuna manutenzione.

Piazza Volta, sulle panchine-bara spuntano cuscini su misura. De Ascentis: “Copriamo la vergogna”

E in difesa di questa iniziativa ecco scendere in campo Binda che negli anni ha regalato alla città interventi importantissimi come il restauro della fontana di Piazza Camerlata e di quella in fondo a Viale Geno, la sistemazione dell’aiuola di Piazza Matteotti e il recupero dei Lumm de Comm, i lampioni storici del lungolago.

“Sono un amante del bello e mi piace vedere la città ordinata – è il suo commento – e dove non arrivavano le istituzioni arrivavo io, per quello che potevo, ma accanto a chi si complimentava c’era sempre qualcuno che diceva che lo facevo solo per un mio tornaconto, come se da imprenditore tessile potessi avere un qualche interesse personale nel sistemare una fontana. Quello che ho sempre fatto, invece, è stato chiedermi cosa potessi fare io per la mia città invece di limitarmi a pretendere che l’amministrazione intervenisse”.

Tra le critiche rivolte a De Ascentis, però, ci sono anche quelle di chi ricorda che qualsiasi intervento su un bene pubblico deve essere autorizzato da Comune: “E’ vero, io stesso ovviamente ho sempre chiesto tutte le autorizzazioni del caso e, quando ero assessore, a chi ha seguito il mio esempio ho sempre chiesto il rispetto di alcuni parametri anche estetici perché altrimenti, se ognuno fa di testa sua, la città rischia di trasformarsi in un suk. Però in questo caso trovo che sia stato importante il gesto in sé”.

E parlando di amore per la città, non poteva mancare il colpo di fioretto contro la concessione di Villa Olmo per due mega eventi privati che, in cambio di oltre un milione di euro, priveranno la città della villa (oltre che di un cospicuo numero di parcheggi) per intere settimane.

L’imprenditore e il magnate inglese: due maxi eventi privati a Villa Olmo, al Comune 1,2 milioni

“Una concessione del genere, metaforicamente, è semplicemente pura prostituzione – dice Binda senza mezzi termini – non si può mettere il patrimonio pubblico nelle mani di un privato per giorni come se fosse una qualsiasi villa del lago solo perché in cambio si ottengono soldi che poi non si sa come verranno spesi, visto che al Comune i soldi non mancano ma di manutenzioni neanche l’ombra. Inoltre il limite per la musica è stato spostato in via eccezionale dalla una alle tre di notte senza preoccuparsi di chi verrà disturbato, senza parlare dei parcheggi cancellati. Si è perso il senso della misura. A questo punto, se uno mette sul tavolo i soldi, diventa tutto lecito?”.

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4 Commenti

  1. Nelle foto pubblicate mancano i bei tavolini rossi e bassi sistemati il sabato sera dal locale Krudo, le panche in questione erano occupate esclusivamente dalla loro clientela.
    Per sedermi come cittadina avrei dovuto aspettare che si liberassero e poi avrei dovuto effettuare una “libera” consumazione.
    Così non mi sembra che si abbellisca la città ma che la si usi senza alcuna autorizzazione per raggiungere un proprio scopo commerciale.

  2. Peccato che non sono state coperte per nascondere la bruttura ma perché nel week end il suddetto bar le usa come fossero sue piazzandoci i sui tavolini subito dopo… E vorrei chiedere al Sig. Binda perché a un esercizio privato viene permesso di sottrarre sedute pubbliche e uaarle come proprie!

  3. Col “ciclostile” ….date parola a chi vive ed abita. Avete rotto con la politica delle ore 20 dalla vostra ricca cucina.

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