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Camerlata, dopo 50 anni chiude il bar di Paolo e Cruz: “Non è più tempo per i locali vecchio stile, è cambiato tutto”

Giovedì in piazza Camerlata si spegnerà per sempre un’insegna storica e si chiuderà un capitolo lungo mezzo secolo, fatto di passione, sorrisi e di un’atmosfera di quelle che ormai non si trovano quasi più, con quel gusto un po’ retrò che prima o poi rimpiangeremo quando sarà passata l’ubriacatura dei locali alla moda e degli aperitivi tra la folla. Giovedì infatti Paolo Fumagalli spegnerà per l’ultima volta la macchina del caffè nel locale che gestisce da cinquant’anni esatti, il bar all’angolo tra la piazza e via Scalabrini, toglierà le bottiglie di Sambuca e di Vecchia Romagna dagli scaffali e si dedicherà a un nuovo capitolo della sua vita insieme alla moglie, Cruz Castillo, al suo fianco da oltre trent’anni e vicina a lui anche oggi, mentre gli occhi gli si riempiono di lacrime raccontando una vita intera dietro al bancone di questo locale.

“Io e mio padre Agostino abbiamo aperto questo bar esattamente cinquant’anni fa – racconta – avevo appena finito il servizio militare e insieme avevamo gestito per due anni un albergo a Cadenabbia. Poi ho continuato da solo insieme a mia moglie mentre i nostri figli hanno preso altre strade. Si può davvero dire che sono dietro questo bancone da tutta la vita”. Cinquant’anni durante i quali questo bar è rimasto quasi immutato mentre il quartiere si trasformava, una sorta di sentinella silenziosa in cui il tempo sembra essersi fermato a quando qui era un viavai continuo di persone, molte delle quali sono diventate nel tempo dei veri e propri amici.

“Quando abbiamo aperto, Camerlata era un bel quartiere vivo tanto che, negli anni d’oro, eravamo in cinque bar su questa piazza mentre oggi siamo solo in due e tutte le mattine, quando aprivo, avevo già pronti i sacchetti con le brioche da portare via per i clienti abituali – racconta – poi pian piano è cambiato tutto, sono spariti gli operai di fabbriche come la Fisac, che era dove ora c’è l’Esselunga, i negozi hanno chiuso per non riaprire più e l’ultimo colpo è stato lo spostamento del Sant’Anna, con la scomparsa di tutti i dipendenti che venivano a fare colazione. Infine recentemente è stata anche soppressa la fermata dell’autobus qui davanti, che ora ferma direttamente in stazione, e qui non si vede quasi più nessuno”.

La fine di una lunga attività di famiglia, quindi, ma secondo Paolo anche la fine di un’epoca: “Purtroppo non è più tempo per i bar vecchio stile come il nostro – spiega – il Bar Sport come lo si intendeva una volta, dove bere il caffè ma anche dove ritrovarsi a chiacchierare, non esiste più, soprattutto in periferia. C’è ancora nei paesi ma non in città, dove i locali sono ormai solo in centro oppure fanno anche ristorazione, altrimenti non potrebbero sopravvivere”. E ora? “Ora andrò ufficialmente in pensione, anche se in realtà io sono pensionato da dodici anni, e qui sperò aprirà altro – conclude Paolo – sicuramente non perderò gli amici, perché abitiamo proprio qui davanti e continueremo a frequentare piazza Camerlata, ma sicuramente è un pezzo di vita che finisce e che mi mancherà”. Come a tanti mancherà il Caffè Milani, con la sua insegna così poco alla moda, e per questo così bella, e con il sorriso di Paolo e Cruz dietro al bancone capace di farti sentire a casa.

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5 Commenti

  1. Ho frequentato questo Bar storico dai 16 anni ai 20, aveva i primi video giochi.
    Ricordo con affetto il Signor “Nino” con il suo Gilet nero e l’immancabile papillon ed un giovane Paolo, persone veramente cordiali.
    Concordo con Paolo quando dice ” si chiude un’epoca”.
    Cordialmente
    “Nico”
    Nicola De Marinis

  2. Paolo, ti conosco da quando da bambino giocavo nella Voluntas a Camerlata e venivo per una brioche o un gelato, la domenica per gli aggiornamenti sulle partite o di ritorno dallo stadio.
    Un abbraccio a te e a Cruz.

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