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Maslianico, cala il sipario sui costumi di Celeste. Addio all’atelier: “Dimenticati nella crisi Covid. Devo reinventarmi”

“E’ stata una giornata strana, per l’ultima volta ho aperto le porte del mio negozio e l’ho salutato togliendo tutto ciò che mi ha accompagnata negli ultimi anni”.

Con queste parole Celeste Costanza, esperta sarta conosciutissima nel Comasco per i suoi costumi storici e teatrali realizzati a mano, dice addio al negozio che ha ospitato i suoi abiti per ben tre anni e mezzo a Maslianico.

Una decisione sofferta, che ci aveva anticipato in un’intervista qualche mese fa quando il mondo dell’arte e della cultura si era fermato. E quando aveva dovuto constatare, con immenso rammarico, che le spese da sostenere erano troppe per un’attività con zero entrate.

Il dolore di Celeste, la sarta del Palio e dei teatri: “Non lavoro da febbraio. Dove andranno i miei vestiti?”

“La nostra categoria è stata dimenticata, non ha mai ricevuto aiuti – così Celeste – siamo stati il primo settore a essere fermato e temo saremo l’ultimo a ripartire. Dopo lo scorso anno, temo che anche il 2021 non avrà buone notizie. Tanti però mi dicono di tenere duro, spero di poter ricominciare a cucire abiti d’epoca nel 2022. Ci provo, non voglio abbandonare del tutto il mio lavoro nel settore eventi perché ci sono molto affezionata”.

Foto scattata prima dell’emergenza Covid

 

Sono oltre 2mila i costumi che Celeste ha dovuto traslocare dall’atelier di Maslianico, un’operazione che ha richiesto ben 11 giorni e l’aiuto di amici e sostenitori. “Avevamo già iniziato un po’ alla volta, ma il grosso lo abbiamo spostato a partire dall’8 gennaio – afferma – Un’enorme mole di vestiti, macchine da cucire, strumenti, accessori e armadi con dentro cappelli. Ieri abbiamo fatto la pulizia finale e staccato le insegne, mi è venuto il magone togliendo le cose che mi hanno accompagnata negli ultimi 3 anni”.

Ora che i suoi abiti non hanno più una casa, cosa succederà loro? “Per fortuna sono riuscita a trovare una persona che mi ha messo a disposizione un magazzino – spiega – lo userò come deposito per gli abiti. Non potrebbero stare nei cartoni, si rovinerebbero, così almeno non si sciuperanno. Poi valuterò come sistemarlo e se prima o poi qualcuno vorrà vedere gli abiti, mi organizzerò per esporli al meglio”.

Foto scattata prima dell’emergenza Covid

Nonostante lo stop forzato a eventi e spettacoli, Celeste non vuole comunque abbandonare la sua attività ed è riuscita a trovare un nuovo locale a Maslianico in via Cartiera per lavori di sartoria.

“Faremo riparazioni, vestiti nuovi, qualsiasi lavoro ci venga richiesto – conclude – Passato questo periodo, proverò a trovare nuove iniziative magari esplorando anche altri mondi, ad esempio quello dei cosplayer che è un settore dove la cura dei particolari è molto forte. A settembre sono stata per la prima volta a un Comics, giusto per tastare il terreno. E poi magari potrei fare una vera e propria produzione se mi venisse richiesto, con linee di abbigliamento, oppure sperimentare in altri settori. D’altronde, in questo momento bisogna reinventarsi”.

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