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Coronavirus, opposizioni unite in Regione Lombardia: “Giunta nella torre d’avorio, troppi morti, commissione d’inchiesta”

I gruppi di opposizione uniti in Regione Lombardia vanno all’attacco sul fronte dell’emergenza Covid. A condividere l’iniziativa spiegata in una conferenza stampa congiunta, i gruppi di PD, M5S, Lombardi Civici Europeisti, +Europa / Radicali, Italia Viva.

“Vogliamo segnalare con forza che dal 26 febbraio vi è stato un solo consiglio regionale e quindi una contrazione degli spazi del pubblico dibattito che avrebbe potuto portare contributi a una giunta chiusa nella sua torre d’avorio”, ha esordito Michele Usuelli di +Europa-Radicali, coordinatore dei gruppi di occupazione.

“Ci auguriamo – ha aggiunto Usuelli – che anche i consiglieri di maggioranza, al di là degli schieramenti, condividano questa iniziativa per fare chiarezza”.

Fabio Pizzul del Pd ha poi annunciato che domani sarà presentata una richiesta di attivazione entro 15 giorni, previa raccolta delle firme necessarie (già sicure) di una commissione di inchiesta sulle attività della Regione Lombardia.

“Non sarà un tribunale – ha premesso Pizzul – ma vogliamo capire perché in Lombardia ci sono stati così tanti morti, perché non sono state adeguatamente protette le Rsa e perché si sia fatta così fatica a tracciare l’epidemia. Vogliamo capire cosa non ha funzionato, se ci sono state leggerezze e mancanze soprattutto nella catena di comando in Regione”.

Chiesta maggiore chiarezza da Marco Fumagalli (M5S) anche sui ruoli di “Ats, Asst, tamponi, rispetto e osservanza delle direttive nazionali”.

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2 Commenti

  1. Gioele, concordo pienamente su quanto hai scritto.
    Sono pure d’accordo che non siano SOLO gli ultimi a pagare, ma che Fontana ci abbia messo del suo in quanto a ignoranza in campo medico, ad incapacità dirigenziale e ad arroganza amministrativa, non lo si può negare.

  2. I dati sono impietosi. Bisogna riconoscere che la Sanità Lombarda rispetto a quella Veneta ed Emiliana si è dimostrata inadeguata.
    A parte i difetti strutturali (8,5posti nei reparti di rianimazione su 100.000abitanti in Lombardia contro i 10 di Veneto ed i 10,5 in Emilia Romagna) sono assai sconcertanti i dati sulla mortalità 11morti su 10.000abitanti in Lombardia contro i 2 del Veneto e i 6 dell’Emilia Romagna. Se poi si guardano i dati sulla mortalità del 2020 rispetto all’anno scorso, si hanno perfino dubbi sull’attendibilità dei dati trasmessi. AIn provincia di Milano, da inizio epidemia ci sono stati 90 deceduti al giorno contro i 30 del 2019, a Bergamo 21 contro 4 e a Brescia 20 contro 5. L’incremento tra 2020 e 2019 è impressionante circa 3 volte a Milano, 4 a Brescia e 5 a Bergamo. Non si hanno ancora numeri attendibili sugli effetti del contagio nelle RSA ma dalle prime informazioni la situazione è molto complessa e anche se non si può dimostrare la correlazione tra la sciagurata delibera del Consiglio Regionale (8 marzo) e l’aumento dei contagi nelle RSA, esiste un ragionevole dubbio.
    In sintesi, durante l’emergenza Covid, la Regione Lombardia e la sua Sanità d’eccellenza si sono dimostrate incapaci di contrastare l’epidemia.
    E non è solo per la capacità di gestire le fasi dell’emergenza. La Lombardia ha pagato pesantemente, rispetto alle altre Regioni, l’aver posto sullo stesso piano la Sanità privata a quella Pubblica; l’aver abbandonato l’assistenza territoriale, insomma, paga le politiche che per 20anni ha portato avanti il centro-destra. E’ troppo facile dire che è colpa del Governo. La Sanità è competenza esclusiva della Regione. Queste scelte sono state fatte in autonomia nel corso degli anni.
    Ben venga una Commissione d’inchiesta ma che non si limiti solo alle responsabilità nelle fasi dell’emergenza. Deve indagare sulle scelte strategiche di fondo. Sono quelle che hanno causato la “Caporetto” che tutti vedono oggi.
    Fontana e Gallera, poveracci, si sono solo trovati con il cerino in mano! Non sarebbe giusto che paghino anche per quelli che si sono succeduti prima.

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