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Como, c’è un prete che dice no: “La città che accoglie solo super ricchi è in crisi di democrazia. Pochi complici comandano”

Dell’ultimo editoriale di don Giusto della Valle , parroco di Rebbio e Camerlata, abbiamo parlato nei giorni scorsi quando raccontava di “denunce ed esposti anonimi contro la parrocchia“. Ma il pezzo del sacerdote sul periodico Il Focolare è stato in realtà un fiorire di spunti e prese di posizione molto dure. Don Giusto torna a un anno fa quando disse che le famiglie senza dimora dovrebbero occupare le case sfitte.

Un anno orsono sul nostro Focolare ho fatto l’invito alla lotta per il diritto alla casa nella nostra città: nulla è cambiato. Certo tanti ne parlano ma i fatti non seguono. I ricchi e i super-ricchi a Como trovano le porte spalancate, le famiglie ordinarie le trovano chiuse. Non c’è una visione sulla Como che vorremmo tra 10/20 anni e chi l’amministra lascia fare, complice, al mondo degli affari.

Poi, non bastasse, arriva il passaggio più duro. Scrive don Giusto:

Quel che è ancora più grave è il fatto che la nostra città viva una grossa crisi di democrazia: pochi decidono e comandano e gli altri dovrebbero obbedire. I meccanismi di decisione nei quartieri non sono nemmeno considerati. Un esempio è la collocazione di attrezzature sportive al parco Negretti senza consultare le Associazioni dei quartieri di Rebbio e Camerlata, associazioni vive e creative. Ottime le attrezzature ma collocate nel posto sbagliato, luogo centrale di un anfiteatro per concerti. Fa paura condividere le scelte nei quartieri.

Il riferimento è all’installazione, nei mesi scorsi, di un’attrezzatura Calisthenics nel parco del quartiere. Evento che il sindaco Alessandro Rapinese aveva celebrato paragonando in un video Rebbio alla Svizzera. Conclude il sacerdote:

Don Ciotti, presidente nazionale di Libera, nel discorso all’Arena di Verona con presente il Papa ha usato più o meno questa affermazione: teniamo sotto assedio le istituzioni, obblighiamole al confronto, non lasciamo fare per pigrizia o per ignavia.

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13 Commenti

  1. Grandissimo !!! Per fortuna a Como ci sono persone come lui; una speranza, un altro mondo è possibile !!!

  2. “Teniamo sotto assedio le istituzioni, obblighiamole al confronto, non lasciamo fare per pigrizia o per ignavia”.
    Non ci sono parole migliori per descrivere come rapportarci con le sorde istituzioni.

    1. Di lavoro il don ne ha trovato fin troppo, e purtroppo finchè regneranno disuguaglianze ed egoismi sarà sempre di più.
      Se per suoi amici intende i volontari, il lavoro ce l’hanno già ma dedicano tempo libero a chi è più sfortunato di loro.

    2. Sarebbe opportuno che si ritrovasse lei.
      Critica un prete che vive il messaggio del vangelo, la parabola del buon samaritano l’ha scritta Gesù mica Marx. Detto che Don Giusto fa il prete noto che abbiamo delle istituzioni che non si occupano di chi rimane indietro italiano o straniero che sia. Le auguro di non avere mai bisogno di Don Giusto, che comunque ci sarebbe anche per lei.

    3. Il suo lavoro ce l’ha già ed è una missione, tra cui la più ardua è quella di recuperare gente come te!

    4. ha letto e capito le risposte al suo insulso e inutile commento?
      le sembrava proprio il caso? si nasconda per piacere ed eviti nel futuro.
      grazie.

    5. Finché ci sarà gente come quella che ha risposto a sto commento, continuerà a manterersi il “lavoro”, purtroppo

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