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Regina chiusa: 60 albergatori protestano? Fa niente, Anas tira diritto e ufficializza il blocco

Alla fine, dopo le proteste di 60 tra ristoratori e albergatori, oltre a quelle flebilissime di qualche (pochi, pochissimi) amministratori, Anas ha dato la sua risposta al territorio (qui la posizione di Claudia Lingeri, qui le poche altre). E quella risposta ignora completamente obiezioni e richieste di modifiche e – al contrario – contiene proprio l’ufficializzazione della chiusura della Regina senza alcuna concessione.

In barba a ogni contrarietà espressa da attività economiche, turistiche e associative, il comunicato che smorza tutte le speranze di una nuova contrattazione su durata e impatto dello stop al traffico recita testualmente così: “Anas comunica che la strada statale 340 “Regina” sarà chiusa al traffico tra il km 17 e il km 17,800, nel territorio comunale di Argegno da lunedì 21 maggio a sabato 2 giugno”. Il provvedimento, come arcinoto, è legata alla frana caduta 8 mesi fa e rimasta in esposizione appunto dall’autunno 2017 a oggi, piena stagione turistica.

“Il provvedimento, le cui modalità sono state oggetto della riunione in Prefettura a Como il 15 maggio, sarà in vigore nel solo orario notturno compreso fra le ore 20,30 e le ore 5,30 del giorno successivo e consentirà di eseguire in piena sicurezza specifiche lavorazioni necessarie alla ricostruzione del muro prossimo alla sede stradale in corrispondenza del km 17,300”. Insomma, cenare o dormire sul lago per chi viene o deve tornare a Como, nel prossimo scorcio di primavera, sarà un’impresa, come minimo da pianificare al secondo e mettendo in preventivo una bella dose di km più del solito.

Unica concessione “al fine di mitigare il più possibile i disagi al traffico, tra le ore 20,30 di sabato 26 e le ore 5,30 di lunedì 28 maggio non sarà istituita la chiusura del tratto e durante tale periodo sarà ripristinato il senso unico alternato”.

Confermati, e non poteva essere altrimenti, i giri alternativi al passaggio da Argegno, ovvero il transito dalla Val d’Intelvi.

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Per interventi: redazionecomozero@gmail.com

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