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Molteni candidato del centrodestra, Landriscina a muso durissimo: “Non lo sosterrò, ecco perché”

Azione, reazione. Non sono passati tre giorni da quando su queste pagine abbiamo anticipato il nome di Giordano Molteni quale candidato del centrodestra per le prossime comunali che già nella coalizione si perdono i primi pezzi.

E non pezzi qualunque, parliamo del sindaco di Como in carica, Mario Landriscina. Solo pochi minuti fa abbiamo pubblicato un’intervista a Molteni. L’ex primario di Otorinolaringoiatria al Sant’Anna, 69 anni, per due volte sindaco di Lipomo è stato chiarissimo: Como, Molteni dice sì: “Candidato sindaco, un onore. Ho chiamato Landriscina, ora centrodestra compatto”.

“Ho chiamato Landriscina” dice appunto. Così lo chiamiamo anche noi per capire come è andata. “Confermo la telefonata – spiega il primo cittadino – non lo avevo sentito fino a oggi. Per onestà di intenti devo dire che quando si parla di unità del centrodestra non si può parlare della stessa unità di prima”. Cioè la coalizione che portò il sindaco alla vittoria cinque anni fa: Lista Insieme Per Landriscina, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.

“Prima erano tre partiti e una civica – evidenzia Landriscina – per quanto mi riguarda Molteni oggi non parla per la Civica che prenderà le sue decisioni e che saranno comunicate da chi la guida cioè Elena Negretti (assessore a Sicurezza e Polizia Locale, Ndr)”. E quindi la doccia gelata: “Per onestà intellettuale, ovviamente parlo per me, non sono assolutamente disponibile a sostenere Molteni e gliel’ho detto”.

Ah, e perché?
Perché non condivido la configurazione di questo quadro politico. Nessuno mi ha coinvolto e solo oggi ho ricevuto la prima telefonata, di Molteni appunto. E’ un problema di metodo e di contenuti, nulla di personale.

Quindi una sua eventuale ricandidatura resta in sospeso come ci diceva di recente? (Qui l’intervista)
Confermo, è in sospeso. Poi devo dire che ho molte persone vicine, non parlo di politica ma del comune sentire, che mi fanno sentire un sostegno importante. Deciderò.

Non ha preso bene l’annuncio di Molteni, direi.
Consideriamo che l’ho appreso da una telefonata e da un vostro articolo. E poi sento parlare di unità del centrodestra, come ho detto non è più la stessa unità così per evitare fraintendimenti gli ho detto che non lo sosterrò. Prima degli annunci pubblici ci si confronta sulle cose, io credo.

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14 Commenti

  1. Giordano Molteni ha perso tre volte , la prima nel 1993 quando dopo tre anni è stato sfiduciato dal consiglio comunale di Lipomo , la seconda volta quando dopo essere stato Sindaco di Lipomo per dieci anni , la prima volta sostenuto anche dal centro sinistra , ha ricevuto 40 preferenze come candidato a Consigliere e poi nelle elezioni a Sindaco del settembre 2020 è stato quasi doppiato dalla coalizione vincente del Sindaco Cantaluppi Alessio

  2. Ma quando la Bartolich girava sui giornali come possibile candidata del csx, il programma c’era già, visto che “un candidato si presenta agli elettori raccontando quello che vuole fare per migliorare le loro condizioni e sottopone le sue intenzioni al vaglio del voto, visto che lo scopo della politica dovrebbe essere proprio rendere più agevole la vita delle persone e perseguire il bene comune” oppure c’era solo un gruppo di sostenitori senza un programma approvato?

    1. Cicerone lei è il succedaneo di Plinio?
      Un ipotetico candidato non è un candidato. Strano che lei non colga la sottile differenza.
      Un ipotetico candidato studia e fa una sintesi politica delle idee e del programma delle forze che deve rappresentare, solo dopo diventa candidato/a .
      E’ il perno di una colazione, non un addetto stampa .

      Ps : quando finirà i latini incomincerà con i greci?

  3. Ricapitolando: chi 2 anni fa ha contrastato Molteni alla carica di sindaco in un paese di neanche 6.000 anime, perdendo, adesso lo sostiene come candidato in un capoluogo di provincia di 84.000 abitanti.Tralasciando la serie “ti piace perdere facile”, dov’è la coerenza?

  4. Forse la Sig.ra Minghetti si sente già sicura, da oggi, di diventare Sindaco di Como…
    Necessita ricordarsi che i sondaggi precedenti non contano…
    Per “Libero” credo che la Prima Repubblica e il “manuale Cencelli” siano il meglio di una democrazia…

    Ho notato un altro post firmato “Roberto” pertanto da oggi qui firmo Roberto1990.
    La mia mail: cattaneo.roberto1990@gmail.com
    Cordiali saluti.

  5. Landriscina rilascia a caldo dichiarazioni che ricordano quelle di Magatti e della Bartolich:
    “è un problema di metodo e di contenuti, nulla di personale”, e ancora “prima degli annunci pubblici ci si confronta sulle cose, io credo”.

    Sembra spiazzato e deluso per rapidità e forme della decisione degli alleati, ma si ricrederà, e farà, come è inevitabile che sia, un’opportuna marcia indietro.

    1. Forse Plinio, essendo nato sotto l’impero romano, ha poca dimestichezza con la democrazia moderna, dove un candidato si presenta agli elettori raccontando quello che vuole fare per migliorare le loro condizioni e sottopone le sue intenzioni al vaglio del voto, visto che lo scopo della politica dovrebbe essere proprio rendere più agevole la vita delle persone e perseguire il bene comune.
      Plinio sembrerebbe qui privilegiare , alla politica, il colpo di fulmine. Ti guardo negli occhi e ti amo, fuggiamo insieme , amiamoci appassionatamente, di quello che vogliamo fare ne parleremo dopo.
      Siccome gli accoppiamenti non sono soggetti al vaglio degli elettori, questa scelte in fondo sono fatti soggettivi, salvo avere come effetto quello di alzare vertiginosamente il numero dei divorzi.
      Nella politica tutto ciò, però, assume dimensioni molto diverse e tradotto in italiano significa le seguenti cose: qualcuno propone un candidato, non si sa perché, ma scava e scava poi si capisce. Racconta che è un genio, gli altri fanno finta di crederci , si fa un accordo sui posti da spartire, alla fine si decide cosa raccontare agli elettori per giustificare la scelta.
      Certo la suddivisione dei posti ha una sua legittimità, ma solo se successiva alla dichiarazioni delle intenzioni. Altrimenti è solo spartizione di potere. A qualcuno piace.
      L’elettorato di solito non la gradisce più di tanto .
      Caro Plinio, o si fa una cosa o l’altra. Non ci sono altre possibilità, non esiste una terza via , purtroppo. Non le dico dove si colloca il suo elogio alla rapidità tra le due cose, ma l’avrà certamente capito. Se è Plinio, giovane o vecchio, sarà sufficientemente intelligente per arrivarci da solo.
      Landriscina nel merito, e al di là del giudizio sulla sua amministrazione o sulle sue intenzioni, dice cose ineccepibili. Il programma è centrale. Altrimenti alle persone è incomprensibile, sia come si è arrivati a scegliere un candidato che le ragioni di coloro i quali hanno scelto di sostenerlo, senza che abbia espresso preventivamente un’idea o condiviso un programma.
      Le dico anche come va a finire, tra elettori si fa largo il pensiero che si tratti di indecorose spartizioni di posti e di potere, assolutamente indifferenti e incuranti dei loro problemi. Qualunque sia l’esito , la maggioranza di costoro non va a votare.
      In altre parole il programma “postumo” è una presa per i fondelli che gli elettori capiscono benissimo.
      Le percentuali con cui “vincono” i candidati negli ultimi anni sono lì da vedere.
      Il 60% dell’11 % dei votanti o cose di questo genere, cioè con il voto di quatto gatti.
      Plinio lei viene dai diritti decisi per censo, e se lo lasci dire, si vede. Le scelte possono essere fulminee solo se imposte.
      Qui saremmo ai diritti universali, uno dei quali è il voto, che la gente sceglie deliberatamente di non esercitare. Non le dice niente?
      Se il tema sono i contenuti , il nulla di personale ci sta.
      Se invece il tema sono i posti, anche se nessuno ha nulla da eccepire , di personale c’è tanto.
      Per cui “Landriscina rilascia dichiarazioni che ricordano quelle di Magatti e della Bartolich”?
      Ma che parallelismi! Complimenti|
      Non le dico chi mi ricordano i suoi sulla “rapidità d’azione” ” e le forme di decisione degli alleati”….
      PS se la prossima volta decidesse di non usare il nome d’arte il confronto sarebbe più agevole, giusto per capire, altrimenti il sospetto che lei sia un portatore insano di interessi soggettivi nasce spontaneo .
      Si firmi. Altrimenti sembra che si vergogni di quello che dice oppure dei motivi per cui lo dice.

  6. C’è gente che di questi tempi viene licenziata con un SMS, al povero sindaco Landriscina dal suo partito di riferimento (la Lega) neanche quello, come mi manca la Prima Repubblica ed il “Manuale Cencelli”……

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