RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Ora è la Tassa rifiuti che accusa i comaschi. Boom di evasioni, mezzo milione nel 2019

Uno dei grandi lamenti collettivi dei comaschi, benché in attenuazione ultimamente ma con picchi clamorosi ancora pochi mesi fa, è ben noto: “Eh ma la raccolta differenziata così non va bene, va migliorata, la città non è poi così pulita”.

Ci sarà anche un fondo di verità, benché il servizio – introdotto ai tempi del centrosinistra dall’allora assessore Bruno Magatti – sia ormai piuttosto a regime e con risultati complessivamente soddisfacenti.

Ma come non bastasse, ieri in consiglio comunale sono emersi alcuni dati su un “hobby” apparentemente sempre più diffuso tra i contribuenti del capoluogo: l’evasione della Tari, di cui peraltro ieri sono state approvate le minime modifiche agli importi per l’anno in corso.

A questo link trovate la delibera integrale con le cifre.

A svelare la disdicevole tendenza è stato l’assessore al Bilancio e vicesindaco, Adriano Caldara.
“Nel 2017, primo anno della Tari, furono emessi 131 avvisi per omesse dichiarazioni, per un valore di 70mila euro. Nel 2018, esclusi i solleciti di pagamento, furono invece 179 per un importo di 97mila euro”.

Nel 2019 appena concluso, però, il boom negativo. “Molto più numerosi – ha confermato Caldara – sono stati gli accertamenti per omesse dichiarazioni e per omessi pagamenti: in totale 987 avvisi, per una cifra di 558mila euro”.

Mezzo milione, dunque. Che sul totale dell’introito annuale sarà anche una cifra piccola ma in assoluto resta sempre un bell’ammanco per le casse comunali da andare a recuperare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Cari Ettore e Vincenzo io me la prenderei anche con il privato che non paga le tasse, e non capisco cosa c’entra l’occupazione suolo pubblico che è un’altra imposta rispetto alla TARI

  2. ora i conti tornano o meglio mancano! vorrei che ai Comaschi sia spiegato come mai è stato cancellato il nucleo dei famosi Vigili Tributari che con il loro lavoro andavano a recuperare da chi NON AVEVA MAI DICHIARATO LE SUPERFICI, questa amministrazione non ha avuto il coraggio di ripristinarli dopo che l’amministrazione precedente ha “inspiegablmente” cancellato il nucleo, invece che dare i dati dal 2017 che siano resi pubblici i dati sull’accertato da parte dei Vigili Tributari negli anni precedenti la chiusura e allora si che i Cittadini vedranno la differenza, per più di dieci anni la tassa non è aumentata in quanto si recuperava veramente, non si danno come ora dei dati tanto per…. darli! persino la legge Regionale sulla Polizia Locale del 2015 prevede il controllo con un nucleo preposto e allora perchè non lo si fa? è più comodo così? è una omissione se non viene fatto! e chi è a capo dei settori preposti perchè non lo fa? ci sono motivi? ll mancato introito versa sempre sulla spalle di chi paga già, complimenti!

  3. Perfetto Vincenzo !!
    dici bene, si lamentano ora degli ammanchi ….I conti mon gli tornano guarda un po’ e non rendono pubbliche le liste dei locali commerciali che occupano il suolo pubblico e non pagano da anni .
    Amici degli amici !!

  4. Iniziate a far sloggiare i tavolini dei bar che incassano fior di soldi e non pagano il suolo pubblico! La città vi chiede di A G I R E!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo