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Piazza Cavour ‘insulsa’. L’architetto Artuso: “Ha ragione Franchini. E’ una frattura, serve un’opera virtuosa, se non ora quando?”

Piazza Cavour è “brutta e da rifare”, cruda ma perfetta sintesi del coro unanime di voci che si è levato in questi giorni nell’ampio dibattito aperto dall’architetto comasco Ado Franchini che su ComoZero.it ha definito la piazza “insulsa”. Sono poi seguite numerose riflessioni ospitate su queste pagine (qui trovate tutto). Professionisti, imprenditori, esercenti, politici e moltissime prese di posizione arrivate in redazione. Così riceviamo e pubblichiamo integralmente un nuovo contributo. E’ dell’architetto Gianni Artuso, uno dei progettisti dei nuovi giardini a lago (per intervenire: redazionecomozero@gmail.com).

Ecco l’intervento:

“Dire che piazza Cavour sia sempre stato un problema per la città è un vero errore. E’ stato piuttosto lo storico immobilismo che ha coinvolto negli anni quest’area a farla ritenere dai comaschi un problema irrisolvibile” (E. Levrini “C’era una volta il lungolago”)

L’intervento dell’architetto Ado Franchini sullo stato di Piazza Cavour (qui integrale, Ndr), oltre a essere assolutamente condivisibile, ha l’ulteriore merito di aver portato al centro del dibattito urbanistico un tema dal quale la prossima amministrazione comunale non potrà prescindere.

Oggi la piazza costituisce veramente una “frattura” tra la città storica e il lago, mentre il proprio genius loci, il cosiddetto “spirito del luogo”, la indirizzerebbe a svolgere la funzione di mediazione più importante tra la bellezza della storia costruita (la città murata) e la bellezza e unicità paesaggistica a essa prospiciente (il lago). Un processo rigenerativo che dovrebbe far sì che il grande “vuoto urbano” oggi rappresentato possa diventare un landmark del tessuto cittadino. Le opere di ingegneria che da anni interessano, con esiti spesso disastrosi, il lungolago sono l’intruso, l’ospite indesiderato che dovrà essere detronizzato dalla bellezza della piazza, dai suoi arredi, dalla sua matericità, tramite un progetto rispettoso del patrimonio naturale che lo circonda. Una nuova agorà che oltre a essere un punto iconico e riconoscibile dai turisti diventi uno spazio urbano naturalmente fruito e vissuto dai comaschi, un nuovo vernacolo ambientale lariano.

Una piazza-giardino dotata di forte matericità, concepita come monumento e come luogo aperto di incontro, in cui si confrontano spazio e trasparenza e dove la superficie della pelle esterna cambia con il variare delle prospettive e delle condizioni di luce che lo specchio d’acqua crea. Piazza Cavour è solo uno spazio inespresso che intristisce sia se paragonata alle funzioni a cui la stessa storicamente ha assolto (il porto vecchio alla fine dell’Ottocento) sia alle opere da essa contenute (“la fontana dell’oca” in marmo di Carrara disegnata dall’architetto Catella di Viggiù, sostituita qualche anno dopo con la grande aiuola subito denominata “u panetun”).

Dovrebbe divenire presto uno spazio costruito che diventi un’opera virtuosa di ricucitura della città con il suo lago, rappresentandone la riconquista con un disegno unitario che riconnetta nel migliore dei modi la complessità storico-architettonica e paesaggistica del sito. Va oggi colta da un lato l’opportunità rappresentata dagli interventi in corso, o in fase di progettazione (il cantiere delle paratie, la riqualificazione dei giardini a lago e degli arredi sul lungolago), e dall’altro la possibilità di riduzione dei tempi d’intervento concessa dalla semplificata gestione delle procedure di gara nell’ambito della gestione dei fondi del Pnrr a cui accedere. L’esempio virtuoso della ristrutturazione dell’ex cinema Politeama di Varese con la prestigiosa firma dell’architetto portoghese Carrilho Da Graca è lì a testimoniarlo. Insomma, se non ora, quando?
“Nella primavera del 1137 san Bernardo di Chiaravalle percorse tutto il perimetro del lago di Ginevra senza nemmeno accorgersi della sua presenza” (Anonimo).

Gianni Artuso, architetto.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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2 Commenti

  1. Qualunque cosa verrà fatta sarà totalmente estranea alla natura del luogo perché bisognerebbe fare in modo che la piazza tornasse ad essere lago.
    Come?
    Con una mega fontana scultura pedonale a sfioro nel centro che occupi tutta la parte lastronata attualmente contornata dalle aiuole!!!!

  2. Perché non un concorso internazionale? Se va in mano all’eterno candidato torniamo al parcheggio. Rispolveriamo almeno Ico Parisi.

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