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Como, ex Danzas tra hotel e futuro. Il sindaco: “A me piacerebbe una torre di parcheggi, ma decidono i privati”

Si riapre una breccia per il futuro dell’area ex Danzas di Como, esattamente all’incrocio tra viale Innocenzo, via Venini e via Regina Teodolinda, nella zona accanto alla Stazione San Giovanni. A rivelarlo è stato il sindaco Alessandro Rapinese venerdì sera, spiegando anche il “sogno” dell’amministrazione sarebbe ottenerne un nuovo maxi parcheggio, ma gli ostacoli sono diversi.

“Il problema è che la redditività dei parcheggi per l’investitore privato è troppo lunga – ha spiegato il primo cittadino – A me piacerebbe che lì ci fosse una bella torre di parcheggi, così assieme all’ex Stecav e alla Ticosa inizieremo ad alleggerire il problema”. Come noto, però, al netto delle indicazioni urbanistiche sulla destinazione della zona, il Comune non può decidere da sé il futuro dell’ex Danzas, poiché la proprietà è privata. “Ho avuto incontri e colloqui – ha infatti confermato Rapinese – ma la decisione è dei privati”.

Sono ormai oltre dieci anni che si dibatte della destinazione di quella zona. L’ultimo progetto che sembrò a un passo dalla realizzazione fu quello presentato dalla società Vega Srl ancora ai tempi della seconda giunta Bruni per la costruzione di un hotel da 152 camere.

Nel 2012 arrivò anche il via libera del consiglio comunale e la proposta prevedeva anche, al secondo piano interrato della nuova struttura, 78 parcheggi privati e locali per impianti tecnologici; al primo piano interrato 71 parcheggi privati e locali per impianti tecnologici; al piano terra attività di accoglimento e di servizio dell’albergo, 4 negozi di vicinato e locali per impianti tecnologici e di deposito e cabina secondaria per la rete di distribuzione dell’energia elettrica; al piano primo, secondo, terzo e quarto zona camere dell’albergo con 38 camere doppie per piano per complessive 152 camere di cui 2 per piano destinate a persone diversamente abili; al piano quinto attività di ristorazione e locali per impianti tecnologici e di deposito. Un ristorante era stato previsto come struttura indipendente ed autonoma rispetto all’albergo. Alla fine, però, tutto rimase soltanto su carta.

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14 Commenti

  1. la visione del Sidaco che i privati facciano le veci dell’Amministrazione mi sconvolge.
    I sogli del Sindaco di una bella torre di parcheggi (un gran suppostone tipo Barcellona Londra) lo dovrebbe sognare al Politeama acquisto ancora discutibile per il suo futuro utilizzo, rimarrà sul gobbo della prossima Amministrazione, per me lo considero solo un danno erariale di sperpero di denaro pubblico.

  2. Dai con un bel ecomostro. Tutto il mondo li fa sotto terra e noi invece ci dobbiamo toccare le nuvole con ste torri di parcheggi. Dai che ce la facciamo.

    1. Poi su quella bellezza che è viale Innocenzo, un cesso di strada dove non c’è praticamente un albero, perfino peggio della periferia milanese

  3. Se torre deve essere che sia intelligente: un’altezza giusta per un corridoio cavalcavia, con nastro trasportatore, fino ai binari. Attrezzare l’ultimo piano come una Hall di stazione con ristorante, servizi igienici ed imbocco del nastro trasportatore ed altro. Inoltre organizzare lo accesso e l’uscita delle auto in modo da non gravare sulla via Regina Teodolinda. Grande attenzione all’organizzazione del traffico sulla tangenziale sia per le auto che per i pedoni ai quali dedicare un cavalcavia, molto utile in occasione delle partite ed incentivante per chi deve recarsi in centro.

    1. “incentivante” a recarsi in centro in automobile.
      Per una convalle dotata di 5 varchi di accesso già saturi di traffico mi sembra un’idea geniale.

  4. L’unica torre che stiamo vedendo in questi giorni è la torre di Babele a cui ci ha costretto il traffico. La cronaca di questi giorni parla di ore di code per poche centinaia di metri. il problema non è aumentare i parcheggi ma ridurre il traffico. L’aumento dei parcheggi incentiva l’uso dell’auto e quindi l’aumento del traffico. Se la politica, Rapinese Sindaco antipolitico compreso, si ostina ad ascoltare la pancia della gente senza comunicare al cervello delle persone finiremmo per risolvere problemi creandone altri peggiori. L’unico modo per uscire dal problema del traffico e del conseguente parcheggio è lasciare le auto fuori dalla convalle e muoversi con i mezzi pubblici, con le bike sharing, le car pooling e tutto ciò che evita di far entrare le auto in quel catino naturale che è Como. L’auto deve essere lasciata alla disponibilità di chi in convalle ci vive con l’avvertenza di usarla solo per le gite fuori città….ma solo per quello!

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