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Spallino: “Una donna straordinaria, il ritratto restaurato, le grandi foto. Ed è nata Dignitas”. Solo oggi la mostra a Como

Una mostra che è un piccolo gioiello con una bella, e lunga, storia da raccontare. Un’occasione che durerà un solo giorno, e per pochissime ore, da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Questa è “Dignitas”, la mostra fotografica curata dall’avvocato comasco ed ex assessore, Lorenzo Spallino che – dopo l’anteprima di sabato 8 giugno, di cui vedete alcune immagini in pagina – apre nella sola giornata di oggi domenica 9 giugno all’interno del suo studio affacciato sulle mura, in via Volta (dettagli in fondo all’articolo).

Nel 2020 aveva definito la prima mostra fotografica che aveva curato, “Nothing is real”, “una cosa divertente che non farò mai più” salvo poi tornare, un anno dopo, con “La fine del mondo non è la fine del mondo”. Ci è ricascato nuovamente?
Eh sì, e dopo la fatica dell’ultimo evento realizzato tra le difficoltà del Covid, avevo pensato di fermarmi. Le mostre fotografiche sono complicate da organizzare, richiedono attenzione e lunghi preparativi con tutte le incognite del caso.

E poi, cosa le ha fatto cambiare idea?
La mia bisnonna, Angelina Gelpi Giobbi. E mia moglie.

 

Racconti.
L’anno scorso sono andato a visitare la cappella di famiglia al cimitero di Schignano e ho visto che il ritratto della mia bisnonna materna, arrivato dal Brasile dopo la sua morte nel 1989, era malconcio. Così, grazie all’aiuto di Luigi Cavadini, l’ho fatto restaurare dall’Accademia Galli che ha portato alla luce anche la firma del pittore, Pedro Antonio Martinez Exposito. Quando finalmente l’ho appeso nel mio studio, ho pensato di organizzare lì un incontro natalizio tra amici, ma mia moglie mi ha messo la pulce nell’orecchio dicendomi che potevo fare di più. E così è nata l’idea di questa mostra dedicata al tema della dignità nella ritrattistica femminile.

La sua bisnonna ha avuto una vita straordinaria, quasi da romanzo.
Era nata a Schignano nel 1893 e lì si era sposata giovanissima con Luigi Giobbi da cui, nel 1912, ebbe Maria, mia nonna. La famiglia del mio bisnonno aveva un’importante impresa edile e, all’inizio degli anni venti, la coppia si trasferì in Brasile dove l’impresa crebbe costruendo strade tra le più importanti del Sud America. La mia bisnonna, però, rimase sempre molto legata alle sue radici tanto che in casa a San Paolo era obbligatorio parlare il dialetto di Schignano, dove tornava spesso a trascorrere parte dell’anno e dove tornò anche per far battezzare il suo secondogenito, Domenico. E proprio da Schignano scappò con i figli allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale riuscendo, dopo un viaggio avventuroso, a imbarcarsi per l’America dal Portogallo, unico porto rimasto aperto.

Oltre al ritratto della sua bisnonna, che fotografie saranno esposte in mostra?
Saranno solo cinque scatti, ma di grande impatto. Ci sarà “Serena”, la ragazzina americana di 14 anni, ritratta da Rachel Bujalsky, che commise l’errore di inviare al suo ragazzo alcuni scatti poi finiti su Pornhub, finendo in una spirale di droga e tentativi di suicidio. E ci sarà “Carolina Macchi”, ritratta, appena quattordicenne, nel 1916 nella scheda segnaletica al suo ingresso all’Ospedale Psichiatrico di San Martino ripresa da Gin Angri. Ma ci sarà anche “Rashida”, una venditrice di acqua fotografata da Carolina Rapezzi in una discarica africana dove vengono bruciati elettrodomestici, cavi elettrici e apparecchi elettronici per ricavarne rame e alluminio. E le donne soldato dell’esercito lituano immortalate da Mattia Vacca, fino a Daria, che Diego Ibarra Sanchez immortala seduta al suo banco nella scuola bombardata in Ucraina. E, infine, ci sarà un’opera di Carlo Pozzoni, “Frammenti di Angelina”, che riassembla dettagli anche materici del ritratto da cui è nata l’idea della mostra.

Cosa lega questi scatti al ritratto della sua bisnonna?
La dignità, appunto. La si coglie negli sguardi di tutte queste donne tanto diverse tra loro per tempo e luoghi, anche in quelle che non hanno avuto la fortuna di mia nonna. Penso che questa sia una peculiarità tutta femminile, non credo che una mostra dedicata a ritratti maschili potrebbe avere la stessa forza.

DIGNITAS
Domenica 9 giugno 2024
Dalle 10 alle 18
Studio legale Spallino
Via Volta 66, Como
Ingresso libero

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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