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Cfp, Bongiasca nomina Simone Gatto. Mugugni in Forza Italia. Lui: “Rinaldin? Siamo solo amici”

Fatta la nomina, scattano gli infelici. Un classicissimo in politica che si attiva di amministrazione in amministrazione.

Così lo schema, puntuale come una tassa, si riproduce anche oggi.

Qualche giorno fa il presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca ha individuato il nuovo amministratore unico del Cfp di Monteolimpino (eccellenza cittadina nella formazione tra ristorazione, estetica, acconciatura, panificazione e pasticceria): è l’avvocato comasco, storico esponente di Forza Italia, Simone Gatto.

Con Domiziana Giola, altra fedelissima rinaldiniana

Tanto è bastato perché il mugugno montasse, soprattutto in un certo segmento azzurro.

Nessuno ovviamente ha messo in dubbio il curriculum e le capacità del nuovo amministratore, piuttosto la storica vicinanza all’ex consigliere Gianluca Rinaldin (“Gatto è la sua punta di diamante”, sussura un forzista inferocito) uomo che pur non rivestendo più incarichi elettivi spesso spunta dietro gli intrecci della politica territoriale, a tutt’oggi è l’altra parte dei berlusconiani lariani, quella contrapposta all’ala guidata dal presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi.

I due sono in faida permanente dalle ultime regionali dopo il caso di Domiziana Giola (lo raccontiamo qui).

Forza Italia: c’eravamo tanto amati. (Gatto terzo da sindistra in piedi, di fianco Rinaldin. Al centro, seduto, Fermi)

“Non vedo il problema – risponde Bongiasca, sollecitato sulla questione – ho scelto in base alle competenze, se uno è bravo lo prendo, se non funziona lo caccio. Ho fatto nomine di ogni colore, io cerco le capacità e tra i tre curriculum arrivati ho individuato il più qualificato che peraltro era già stato nel consiglio del Cfp nove anni fa. Voi vedete trame losche ovunque”. Ok, ma il legame con Rinaldin? “Fa ancora politica? Non mi risulta”.

Intanto un altro forzista che non ci sta domanda: “E dal Pd cosa dicono?” una variazione del più Social: “E allora il Piddì?”. Sentiamo.

E’ molto istituzionale e intriso di bon ton il commento del segretario provinciale Dem, Federico Broggi: “E’ una scelta del presidente nel suo legittimo ambito di operatività, non conosco la persona e non mi esprimo ma sono certo che Bongiasca abbia scelto la competenza indipendentemente dalla provenienza politica”.

Sorride sereno il diretto interessato e ironizza: “Con l’aria che tira a Como direi che la mia è una nomina adeguata visto che, tra l’altro, sono pure incensurato (si riferisce alle nomine di Palazzo Cernezzi che in alcuni casi hanno visto persone pregiudicate indicate per società di partecipazione pubblica, Ndr). E’ un incarico che mi onora, sono stato nel Cfp, poi in Ca’ D’Insustria e in Fondazione Bellaria, faccio l’avvocato, direi che la scelta di Villa Saporiti  arriva decisamente sulla base del curriculum”.

E i rapporti politici di lunga data con Rinaldin? Lei è stato storicamente un suo uomo. “Non c’entrano nulla. Il presidente ha scelto in base alle qualità professionali. Gianluca è un mio grandissimo amico, lo stimo ho iniziato con lui ma, come me, ha lasciato la politica. Sono stato per anni tra i dirigenti di Forza Italia e membro del direttivo provinciale in qualità di coordinatore dei giovani. Da molto tempo però mi sto dedicando alla professione e ai numerosi incarichi che ricopro (è anche Presidente dei Giovani avvocati di Como e vicepresidente del Cus Insubria, Ndr)”.

 

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Un commento

  1. Le cambiali prima o poi vanno tutte all’incasso, “Bongialdin” è un politico di vecchio stampo, che rispetta sempre i patti.

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