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L’abbraccio finale con la Lega, gli schiaffi a Forza Italia, il gelo con FdI: Landriscina e un bis sempre più lontano

Non si può dire, in realtà, che l’evoluzione dello scenario sia avvenuta in segreto o in forma particolarmente camuffata. Ma la portata di quanto accaduto tra sabato scorso a Porta Torre (documentato da noi con dovizia di particolari e filmati) e poi oggi sulle pagine de La Provincia, probabilmente segna una svolta netta nei rapporti tra il sindaco Mario Landriscina e almeno una fetta dei partiti di centrodestra che lo sostengono.

Partiamo dallo scorso fine settimana. La vicinanza del primo cittadino con la Lega non è certo una novità, basti pensare alla famosa incoronazione con blitz a sorpresa di Matteo Salvini allo Yacht Club, nel dicembre 2016. Un’apparizione improvvisa e non annunciata che colse di sorpresa tutti gli altri sostenitori del futuro sindaco proprio nelle ore delle prime presentazioni ufficiali e che infatti divenne un po’ il timbro sull’avventura politica dell’ex capo del 118 (non senza qualche mal di pancia tra gli alleati).

Non ci fossero state poi le testimonianze di sostegno pressoché assoluto della Lega a Landriscina in Comune, in questi 4 anni, il discorso pieno di ringraziamenti e gratitudine pronunciato dal primo cittadino al comizio di Salvini di sabato scorso ha idealmente chiuso il cerchio (qui sotto il video).

Un abbraccio ormai totale, dunque, anche se non è sfuggito a nessuno lo svicolare del leader leghista a qualsiasi domanda sull’eventuale ricandidatura di Landriscina.

Ma il posizionamento più netto del sindaco sullo scacchiere politico pre-elettorale oggi registra altre due mosse nelle pur brevi dichiarazioni rilasciate a la Provincia in edicola su due questioni: i lavori fermi di Csu per il Porto di Sant’Agostino e il nodo degli arredi per il futuro lungolago, bubbone esploso dopo le recenti dichiarazioni dell’assessore Pierangelo Gervasoni e dopo l’affondo del trio trasversale Fratelli d’Italia-Pd-Civitas di cui abbiamo dato conto ieri.

Bastino i titoli dei due articoli: “Grate e barrere sul lungolago. Landriscina: la colpa è di Csu”; e poi “Manca il progetto per gli arredi? Tecnico esterno e fondi ci sono”, a cui fa seguito una sostanziale stroncatura della proposta di Gervasoni di affidare un sondaggio alla Fondazione Volta per interpellare i comaschi sul futuro aspetto della passeggiata.

Ma a quale partito fanno riferimento il presidente di Csu (Renato Acquistapace) e l’assessore che si occupa degli arredi (Pierangelo Gervasoni)? A Forza Italia, che dunque in un solo giorno incassa due schiaffoni diretti dal primo cittadino, a poche ore dall’abbraccio di piazza con la Lega.

Se a questi dettagli aggiungiamo l’ormai consolidata distanza di Fratelli d’Italia dal sindaco, testimoniata e quasi urlata più volte con distinguo e malumori su vari fronti, ne emerge un quadro piuttosto chiaro: Landriscina sembra sempre più alfiere di un solo partito della coalizione che governa Como da 4 anni. Il che, pensando alle elezioni del 2022, ne rende ogni giorno più complicato un bis basato sulla stessa formazione del 2017. Forse impossibile, addirittura, magari a vantaggio di altre destinazioni sempre più nel segno della Lega.

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7 Commenti

  1. Di giunte di sinistra ce n’è stata solo UNA negli ultimi 30 anni e di cose utili ne ha fatte , vedasi pedonalizzazione del centro. Cerchiamo di essere almeno obiettivi altrimenti quelli che han ridotto in questo modo la città (Botta /Bruni / l’innominabile per manifesta incapacità) continueranno a pascolare per decenni.

  2. A me sembra che dopo i fallimenti delle giunte di sinistra quella guidata da Landriscina non abbia fatto i “miracoli” che aveva promesso si è limitata a tirare a campare e nemmeno tanto bene. La Lega e il centrodestra non hanno certo di che “incensarsi” per l’inadeguatezza amministrativa dimostrata nel territorio Comasco.

  3. Non ci potrebbe essere miglior “capro espiatorio” alla peggior Amministrazione di sempre. Il buon Sindaco alla fine ha messo la faccia su tanti incidenti di percorso: l’omicidio-suicidio degli sfrattati dalle case popolari all’esordio del suo mandato, poi le tapparelle dell’Asilo Sant’Elia, poi la concessione della Como Nuoto, poi l’Infopoint di via Albertolli e dopo tante peripezie i tigli e il lungolago. Non c’è spazio per rievocare tutto ciò che è stato fatto male o non è stato fatto. Qualche rarissimo “ben fatto” in mezzo a una serie di imbarazzati fallimenti per non dire peggio. Tuttavia, non è colpa solo del “buon” Sindaco. Lo “splendido” Assessore al Patrimonio, per esempio, ha collezionato figuracce degne del repertorio del peggior cinepanettone. Gli Assessori che si sono succeduti ai Lavori Pubblici hanno dato sempre l’impressione di essere in affanno su qualsiasi tema, dalla manutenzione dei monumenti e degli edifici pubblici alla sicurezza dei pali della luce e dei tombini. Chi ha retto gli Assessorati ai Servizi Sociali e al “decoro” è stato così grossolano da divenire oggetto di critiche, sfottò e biasimi a livello nazionale. Non parliamo dell’Assessore allo Sport e al Verde che si è distinto solo per la “sportività” con cui ha sempre dichiarato che qualcosa era andato storto all’ultimo momento. Gli altri, ognuno nel suo campo, non hanno brillato e si sono accontentati di non passare per i peggiori del gruppo. Dispiace per il “buon” Sindaco e dispiace che alla fine paghi solo lui per le scelte delle Segreterie di partito che hanno preteso poltrone per persone assolutamente inadeguate e che adesso si atteggiano a severi inquisitori. C’è da augurarsi che prima di mettere la croce su un simbolo di partito, gli elettori non dimentichino che dietro quegli stemmini colorati ci sono le facce del Sig.Pettignano, della Sig.ra Bonduri, del Sig.Caldara, del Sig.Galli e del Sig.Gervasoni e non solo quella del Dottor Landriscina. Almeno quello glielo dobbiamo!

  4. Pare che come “buonuscita” il sig. sindaco reclami una nomina pesante nel suo settore, la sanità ma la cosa si complica perchè nomine in scadenza nel 22 non ve ne sono e lui di cambiali in bianco non ne vuole in quanto si sa, passata la festa gabbato lu “sindaco”
    Insomma anche la Lega si è accorta che insistere col presente non è conveniente e magari chissà la vedremo presto al tavolo che piano piano si sta affollando intorno ad un possibile candidato sindaco di “peso” e qualificato capace di risollevare le sorti della città…….

    1. Se per trovarne uno qualificato e che abbia almeno un’idea di come trasformare la città dovremo andare a prenderlo su marte!

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