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“Più che un supporto, un competitore”. Como dice addio all’Azienda sociale, fu voluta da Locatelli (Lega)

Il Comune di Como è pronto a uscire dall’Azienda sociale comasca e lariana, l’ente strumentale che raggruppa di 21 dei 22 Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale di Como (Ato), nata nel 2018 e ai tempi sostenuta con forza e convinzione dall’allora vicesindaco e ora ministro Alessandra Locatelli (Lega), all’inizio della Giunta Landriscina. Tra i vari servizi l’Ascl gestisce l’Ufficio di Coordinamento del Piano di Zona, eroga il Servizio Inserimenti Lavorativi (su segnalazione degli assistenti sociali comunali) su delega dei Comuni dell’Ambito, svolge il servizio di vigilanza sulle unità d’offerta sociale del territorio per tutti i Comuni dell’Ambito gestisce il Servizio Tutela Minori su delega dei Comuni di Blevio, Brienno, Carate Urio, Cernobbio, Faggeto Lario, Moltrasio, Montano Lucino, Montorfano, Nesso, Pognana Lario, San Fermo della Battaglia, Torno, Zelbio, gestisce il Servizio Adozioni per conto di tutti i Comuni dell’Ambito, gestisce il Servizio Affidi per conto di tutti i Comuni dell’Ambito, eroga il Servizio Sociale di Base per i Comuni di Brienno, Cernobbio, Carate Urio, Faggeto Lario, Moltrasio, Montorfano, Unione Lario e Monti offre uno Spazio Neutro per incontri protetti.

Ma come mai il capoluogo e il sindaco Alessandro Rapinese vogliono sfilarsi? Le motivazioni sono molte e decisamente secche. Tra queste, secondo Palazzo Cernezzi:

– ha impostato la programmazione, la gestione e le scelte strategiche di erogazione dei servizi, non tenendo in considerazione la peculiarità del Comune di Como sia per dimensioni e per complessità sia per le prospettive di sviluppo sociale del territorio;

– i flussi informativi dell’Azienda verso il Comune di Como sono tali da rendere faticoso per il Comune la programmazione delle attività che vertono su aree di bisogno seguite anche dall’Azienda Sociale;

– l’Azienda Sociale, più che un Ente strumentale ed a supporto del Comune di Como, in alcuni bandi si è trovata ad essere in competizione con il Comune;

– il costo dei servizi contrattualizzati è aumentato nel corso degli anni senza alcuna connessione con la quantità e la qualità dei servizi erogati;

– le scelte strategiche e gestionali dell’Azienda, sia in riferimento alle risorse economicofinanziarie che di assunzione di personale, non sono sufficientemente chiare per poter confermare la convenienza per il Comune di Como di continuare ad aderire alla stessa Azienda;

E dunque il Comune di Como (che in ambito Ato ha già dimostrato di avere pessimi rapporti con gran parte degli altri sindaci) inizia ora un percorso di revisione dell’adesione all’Azienda Sociale Comasca e Lariana innanzitutto prevedendo la stipula di un nuovo contratto, anche solo per l’anno 2024, unicamente per i servizi per i quali risulta accertata la convenienza ed il pubblico interesse per il Comune di Como. Poi procederà “a verificare la sussistenza del pubblico interesse, delle ragioni di convenienza ed identificare le azioni che il Comune deve intraprendere per uscire dall’Azienda entro il 31.03.2024” così da formalizzare il recesso “a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo”.

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7 Commenti

  1. “il costo dei servizi contrattualizzati è aumentato nel corso degli anni”

    E fu così che il sindaco scopri l’inflazione.

  2. Il grande rapinese a colpito ancora midispiace solo che se eravamo adesso alle elezioni comunali col caz….vinceva elezioni

  3. Ma Locatelli non è più ministra..
    Se è vero ciò che dichiara il Comune han fatto bene a mollare

  4. “in ambito Ato ha già dimostrato di avere pessimi rapporti con gran parte degli altri sindaci”
    @redazione
    questa frase puo’ dare adito a equivoci: il territorio coperto dall’ATO dei servizi sociali (Como e zone limitrofe) non corrisponde all’ATO per il servizio idrico (tutta la provincia di Como). si tratta di due Ambiti Territoriali diversi, che coinvolgono Comuni diversi, per servizi diversi.

    questo non smentisce il fatto che Rapinese abbia pessimi rapporti con diversi Enti, a parte Regione, probabilmente forte del sostegno ricevuto al secondo turno…

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