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Svizzera-Italia, tampone necessario. Currò (M5S) attacca Speranza: “Un male inutile, danno all’economia di frontiera”

Nessuno sblocco particolare per i comuni di frontiera, da parte del governo italiano, a parte la recentissima cancellazione della quarantena con la possibilità di varcare il confine Italia-Svizzera con il solo tampone negativo (eseguito non più di 48 ore prima).

E pur essendo il Movimento Cinque Stelle parte integrante del governo Draghi, il parlamentare comasco Giovanni Currò, assieme al collega Niccolò Invidia, ha diffuso una nota decisamente piena di malumori.

Italia-Svizzera, si passa solo col tampone. I commercianti comaschi insorgono: “Ora basta, protesteremo”

“Non possiamo che esprimere il nostro rammarico per la nuova ordinanza del Ministro Speranza. Nonostante i colloqui con il Ministero degli Affari Esteri, ancora una volta, non sono state varate misure eccezionali per i Comuni di frontiera. Da tempo abbiamo chiesto a gran voce delle misure eccezionali per gli ingressi di frontiera – scrivono Currò e Invidia Prendiamo atto che con l’ultima ordinanza (in vigore fino al 30 luglio) ci sia un accoglimento parziale delle nostre richieste. Rimaniamo però convinti che bisogna prevedere misure eccezionali per le province di confine per favorire una ripartenza. Siamo consapevoli che il dogma sia quello di una riapertura graduale, ma occorre dar fiducia e fare di più”.

“E’ indispensabile tutelare questi territori legati a livello economico al flusso di ingressi dalla Svizzera. L’obbligo del tampone, anche per brevi ingressi temporali, è una spesa non indifferente anche per una famiglia che semplicemente rientra in Italia dopo una visita ad un parente, e dissuade i vicini svizzeri dal visitare l’Italia – prosegue la nota dei due deputati – Manca liquidità ad artigiani, negozianti e piccoli esercenti e imprenditori esposti nella filiera del mercato di prossimità”.

Pesante il finale: “Questa ordinanza genera ancora un male inutile e innecessario. Per questo motivo siamo tornati, negli scorsi giorni, a chiedere un intervento urgente in questa direzione al Ministero della Salute. Come rappresentanti delle istituzioni abbiamo la responsabilità di aprire a tutte le opportunità percorribili, sempre nel rispetto delle regole anti covid”.

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