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Como e Cantù, guerra sanguinaria nel centrodx. Il feroce (finto mite) attacco di Alessandra Locatelli a FdI e Molteni

La guerra fratricida si consuma ferocemente in casa centrodestra. D’altronde basta infilare in sequenza temporale le cronache per capire che la faida nazionale è specchiata perfettamente nel piccolo bacino della provincia di Como dove, peraltro, gli alleati Lega/FdI stavano insieme giusto per la vittoria, con reciproca malcelata sopportazione, e mai per un’intesa politica sostanziale. Prima di arrivare alle parole dell’ex ministro, attuale assessore regionale lombardo e futura consigliera d’opposizione a Como, Alessandra Locatelli, mettiamo in fila i fatti.

  • A Como il centrodestra non ricandida il sindaco uscente Mario Landriscina nonostante la Lega lo difenda fino all’ultimo millimetro
  • Marzo 2022: Giordano Molteni viene indicato quale candidato del centrodestra, scelta univoca di Fratelli d’Italia che, nonostante qualche primo e in alcuni casi tombale silenzio degli alleati, viene poi avallata da tutti
  • La campagna elettorale di Molteni vede i meloniani in prima fila, la Lega rigorosamente presente ma senza afflati emotivi, Forza Italia totalmente assente
  • Molteni al primo turno piglia una scoppola clamorosa e esce dalla corsa per un centinaio voti. Dal centrodestra si parla di ricorso, riconteggio, ma a oggi nessuno ci crede davvero. Poi una considerazione sottotraccia di molti esponenti della coalizione: “Son finiti i tempi in cui al centrodestra comasco bastava candidare una sedia per vincere, oggi servono nomi, storie, volti. Ma qualcuno non l’ha capito”.
  • Matteo Salvini prima e la Lega comasca poi, pur con qualche elementare artifizio linguistico, indicano Alessandro Rapinese come il candidato da votare al ballottaggio.
  • Ballottaggio. Alessandro Rapinese vince, stravince, contro la concorrente Barbara Minghetti (centrosinistra, trionfante al primo turno). Un risultato civico oggettivamente indiscutibile
  • Ieri sera, classico colpo di sponda (sebbene maturato durante mesi tesissimi ma non è casuale sia accaduto adesso), a Cantù i Fratelli se ne vanno dalla maggioranza del sindaco Galbiati (totalmente emanazione leghista) con polemiche e ferocia mai sentita:
    1 – Cantù, clamoroso addio FdI alla maggioranza. Accuse velenosissime al sindaco: “Superiorità spocchiosa”. I meloniani volevano un assessorato.
    2 – Cantù, dopo l’addio FdI furia Lega: “Poltronari inutili, tristezza politica: hanno anche sbagliato il candidato a Como”

 

Da aggiungere un dettaglio che dettaglio non è. Le dichiarazioni a ComoZero di Molteni: Como, centrodestra tesissimo. Molteni: “La Lega non ha fatto il suo dovere”. Replica Santin: “Basta polemiche”. Poi tutte le cronache le trovate qui.

Così non plana a caso la riflessione, pacata solo nella forma ma feroce nei contenuti, di Alessandra Locatelli, arrivata nelle ultime ore:

Fratelli d’Italia e Giordano Molteni non intendono mettere da parte personalismi e polemiche ma incolpare altri delle loro mancanze. Questo penalizza ancora una volta il centrodestra e il rapporto con i cittadini ma mi auguro, come ho già avuto modo di dire, che si volti al più presto pagina. Como ha bisogno di gente che lavora e non di gente che litiga. Abbiamo già subito per 5 anni gli sbalzi di umore dei rappresentanti di fratelli d’Italia, pur essendo in maggioranza, e questo ha minato più volte la credibilità dell’amministrazione. Mi auguro quindi che per i prossimi anni dalla minoranza di centrodestra arrivi un messaggio positivo in grado di riconquistare la fiducia dei comaschi. Io non mi tirerò indietro.

Per approfondire:

Como, Rapinese sindaco fa felice anche la Lega. Locatelli: “La città non cade nelle mani della sinistra”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

11 Commenti

  1. Che classe politica! Tornate a fare quello che, forse, sapevate fare prima!
    Tutte comari da cortile! A rubarsi i voti l’ un altro essendo la stessa miserabile cosa!

  2. Mario Landriscina “l’Affossatore”!

    Ha affossato Como,
    Ha affossato la Lega,
    e, per finire, ha affossato il centrodestra!

    Davvero una grande risorsa, e una scelta lungimirante! 😂😂😂

  3. E’ vero, Como ha bisogno di gente che lavora, quindi è bene che certi esponenti politici inizino a farlo. Se lo avessero fatto in campagna elettorale magari adesso il sindaco sarebbe qualcun altro (o perlomeno sarebbe andato al ballottaggio).
    Attribuirsi i meriti delle vittorie, incolpare gli altri delle sconfitte, ormai è questo il modus operandi …

  4. Possibile che della realtà di quei primissimi 100 – 150 voti disgiunti, che hanno steso Molteni, e coalizione…, nel segreto del voto, ma che partivano invece dalle tante concertazioni di piazza e di strada fatte alla luce del sole,
    la Lega non voglia ancora prendere la sua responsabilità?
    È stato un errore non moderare la base e non contenere le tante rivalse personali di bottega, quando al contrario:
    si era tirato per le lunghe nella designazione del candidato; si era trovato l’accordo soltanto su un candidato di fuori Como; a cui bisognava inoltre affidare il n9n facile compito di ristabilire, in campagna elettorale, le sorti di un mandato amministrativo largamente opaco.
    Tutto raccomandava quindi prudenza, e non il far finta di non sentire e di non vedere! Poi le cose, date per impossibili, invece capitano!

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