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Traffico e inquinamento acustico, Lugano si compra il ‘rumorometro’. Soluzione anche per Como?

Analizzare la realtà raccogliendo dei dati. E poi, dopo averli valutati, prevedere interventi per risolvere eventuali problemi legati al traffico in città. Per fare tutto ciò si utilizzerà un Rumorometro. Non siamo a Como, purtroppo, dove il traffico veicolare e le emissioni rumorose rappresentano da sempre un problema endemico ma nella vicina Lugano. Il Comune infatti ha acquistato un rumorometro che verrà fatto girare in tutti i 21 quartieri della città per analizzare appunto i rumori molesti causati dal traffico e poi, numeri alla mano, ipotizzare dei cambiamenti. Un’idea che non rappresenta una prima assoluta in quanto in Ticino il Dipartimento del territorio ne aveva acquistato uno, nel 202, da prestare alle città che lo richiedevano. E sono stati 11 i centri ad averlo sperimentato. La novità è che ora il Comune di Lugano si è comprato il proprio rumorometro.

Così il Dipartimento del Ticino spiegava l’adozione del rumorometro: “Acquisire consapevolezza di un problema è il primo passo per modificare un comportamento. Se la velocità può essere sempre tenuta sotto controllo da parte di un conducente, grazie alla strumentazione in dotazione sul cruscotto del proprio veicolo, non è possibile dire la stessa cosa per le emissioni sonore. Per questo motivo, agendo come un “radar amico” della velocità, il Rumorometro – neologismo coniato per differenziare lo strumento da un più comune apparecchio di rilevazione del suono – informa i conducenti in tempo reale, ovvero al passaggio, sul superamento (o meno) del valore soglia di 83 dB, segnalando al conducente che il suo veicolo e/o il suo comportamento di guida sta producendo troppo rumore. Sviluppato e testato in Germania e importato nel nostro paese da un’azienda specializzata in strumenti di rilevamento del traffico, questo strumento è stato testato dall’UFAM nel 2019 nella località di Metzerlen-Mariastein (Canton Soletta) in collaborazione con l’Empa  (Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca) e con il Tcs, per poi essere impiegato anche a Losanna e in altri Cantoni svizzeri. Il Ticino è quindi tra i primi Cantoni ad adottare questo strumento a fini di sensibilizzazione. Con questo dispositivo si vuole rendere consapevole il conducente ad una guida più rispettosa dell’ambiente e del prossimo”.

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