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“Tutti gridavano ‘dimissioni’ all’assessore Roperto”. Ponte Chiasso, assemblea di fuoco e subito una petizione contro la chiusura della materna

“A un certo punto dalla sala hanno iniziato a gridare tutti: dimissioni, dimissioni… verso il vicesindaco e assessore allo Politiche educative, Nicoletta Roperto. Ponte Chiasso e le periferie non si trattano in questo modo”. Maririta Berti, insegnante in pensione, da anni impegnata nel controllo del vicinato del quartiere è convinta che nell’assemblea di ieri sera per chiedere di non chiudere la materna di via Don Luigi Monza sia nato un fronte compatto. Nelle prossime ore verrà attivata una raccolta di firme e lunedì una delegazione di residenti sarà in Consiglio comunale.

Alla riunione nella sede dell’istituto comprensivo Como Nord c’erano oltre ottanta persone, tra le quali quasi tutti i consiglieri di minoranza, dal centrodestra al centrosinistra: Elena Negretti (Lega), Lorenzo Cantaluppi FdI)Giordano Molteni (Misto), Alessandro Falanga (Noi con l’Italia), Patrizia Lissi (Pd), Eleonora Galli (Pd), Stefano Legnani (Pd), Luca Vozella (Svolta Civica) e Vittorio Nessi (Svolta Civica). “Siamo tutti dalla stessa parte per Ponte Chiasso, il quartiere deve vivere e non si può essere sordi alle esigenze dei cittadini più fragili – commenta Elena Negretti, peraltro ex assessore della giunta Landriscina – C’è chi ha due figli e si troverà ad averne uno a Sagnino e uno a Ponte Chiasso, perché alle elementari di Sagnino non ci son posti”.

E’ questo il caso di un residente straniero intervenuto ieri sera, che come altri non guida l’auto e dovrà prendere due autobus per portare i figli a scuola. Nel suo intervento iniziale, Negretti, ha ricordato come nella passata amministrazione fossero stati stanziati fondi specifici per gli adeguamenti delle strutture scolastiche.. Il clima, come detto, è diventato subito rovente, con il vicesindaco Nicoletta Roperto, presente con grande coraggio all’incontro, che non ha potuto tenere testa alle tante proteste.
“A un certo punto sono state chieste le sue dimissioni – dice ancora la signora Berti – Perché si è capito che la decisione è stata solo del sindaco. D’altra parte Nicoletta Roperto viene da questo quartiere ed è anche lei insegnante. Dove sono finiti i soldi che servivano per le scuole? Li hanno spesi magari per il Politeama che rimarrà così per cent’anni. Per comprare il Politeama il sindaco ha trovato i solti subito e per Ponte Chiasso neanche un euro”.

“Abbiamo chiesto di vedere la delibera di giunta – spiega ancora Negretti – ma la decisione di chiudere Ponte Chiasso dalla giunta non è ancora passata. C’è tutto il tempo per rimediare”. La principale preoccupazione è che togliendo tutti i servizi, il quartiere perda la sua anima e diventi soltanto un dormitorio a ridosso della Svizzera. “O un ghetto – aggiunge Maririta Berti – Asilo ed elementari funzionano a meraviglia, ci ho portato i miei nipoti. Ci sono tanti stranieri che si sono integrati perfettamente, la dirigente scolastica ha già predisposto degli spazi per ospitare la materna dove c’è la primaria. Con soldi della scuola questa estate hanno imbiancato le aule, come si fa a non dare ascolto a tutto un quartiere?”
Tra i più attivi sulla questione anche l’ex consigliere comunale Vittorio Mottola. “Noi sposiamo in pieno la tesi della dirigente scolastica Maria Cristelli – dice – qui si deve creare inclusione, non dei ghetti. Se l’assessore Roperto non sa farsi ascoltare dal sindaco si dimetta. Noi andremo avanti a chiedere di non chiudere la scuola”. Nel quartiere di confine intanto iniziano come spesso accade a circolare voci incontrollate sul destino dell’area dell’attuale scuola materna, la più ricorrente è quella di un parcheggio multipiano.

Sul tema è intervenuto poi oggi il Pd con una nota:

“La serata di ieri nella sede dell’Istituto comprensivo di Como Nord ha rappresentato una forte presa di posizione da parte dei genitori, della direttrice didattica, degli insegnanti, degli educatori e dei cittadini, fermi nell’esprimere la volontà di mantenere la scuola dell’infanzia a Ponte Chiasso. Un’idea che condividiamo e supportiamo, come espresso anche durante l’incontro. Il quartiere ha un’importante funzione identitaria e aggregativa. Chiudere l’asilo significa svuotarlo del proprio tessuto sociale. Inoltre, la decisione comporterebbe un aumento del traffico, con conseguenti ritardi e notevoli disagi ai genitori” dichiarano i Consiglieri comunali Barbara Minghetti, Vittorio Nessi e Luca Vozella de La Svolta Civica e Patrizia LissiStefano Legnani ed Eleonora Galli del Partito Democratico.

“Le proposte concrete da parte delle famiglie di Ponte Chiasso non mancano. Tra queste, c’è l’idea di spostare la materna di via don Luigi Monza nel plesso della primaria di via Brogeda, dove c’è spazio per accogliere tutti, così come fatto in precedenza anche a Monte Olimpino. Proposte che, come sempre, andavano ascoltate prima, ma ormai non ci stupiamo più, perché quello di parlare con i diretti interessati solo a cose fatte è un modus operandi ben consolidato dall’Amministrazione. Chiediamo al sindaco e al gruppo di maggioranza di rivedere le scelte fatte, provando a venire incontro alle esigenze e ai suggerimenti dei cittadini. All’incontro era presente anche il Vicesindaco, che non è stata in grado di dare risposte esaustive alle richieste e alle domande dei presenti.”.“Teniamo a precisare, inoltre, come nonostante le continue richieste di chiarimento e un’interrogazione già depositata in Comune, non siano ancora arrivate risposte chiare su quali scuole verranno chiuse. I cittadini meritano trasparenza. Non possono essere informati sempre e solo all’ultimo momento.” concludono.

PER APPROFONDIRE:

Ponte Chiasso, all’assemblea c’era anche il sindaco/prof Spaggiari: “La scuola resti qui. Ma giù il cappello a Roperto per il grande coraggio”

LE IMMAGINI DI IERI SERA (GALLERY SFOGLIABILE)

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15 Commenti

  1. Rapinese Sindaco chiude questo plesso, e sta pensando di chiuderne un altro a breve, per mancanza di bambini, o meglio, perché ci sono pochi bambini rispetto alla capienza massima prevista. È una scelta di convenienza economica rispetto alla scelta di principio di privilegiare il benessere dei nostri bimbi. Non dimentichiamoci che il viaggio in bus o quelli in auto per raggiungere l’asilo che integrerà i pochi bimbi di Ponte Chiasso non è solo un disagio per i genitori ma soprattutto per i bambini. La politica è fatta di scelte alternative che devono reggersi su principi condivisi: per Rapinese Sindaco la convenienza economica per gli altri, in questo caso sinistra e destra insieme, il benessere dei cittadini più piccoli e a quello dei loro genitori e dei loro nonni. La politica deve essere soprattutto questo: il benessere dei cittadini. o no? Oppure Rapinese Sindaco ritiene che il benessere dei cittadini sia lo Spritz alla Como Nuoto o al Circolo della Vela o al baretto sotto l’ufficio? Mah….a dire il vero non mi sorprenderebbe. 😊

  2. Io sono anni che sostengo che le periferie di Como dovrebbero mirare alto e pensare di costituirsi in una formazione politica di base, che alle amministrative riesca a raccogliersi in una massa critica tale da rappresentare l’ago della bilancia tra i due blocchi.
    In cambio di cosa? Non di poltrone, ovviamente; ma di garanzie minime di attenzione e di intervento.
    Onestamente, trovare tutta l’opposizione unita e compatta sotto il cappello dell’antirapinesismo, non mi sembra un bel vedere, anzi. Nella migliore delle ipotesi è qui a dimostrare che il cammino di autoconsapevolezza che dovrebbe interessare i quartieri di cintura è ancora in là da venire.

    1. Visto il poco che il sindaco fa trapelare sulla questione, l’assemblea diventa l’unico momento in cui si potrebbe ricevere qualche info in più: vale per i genitori, come per le opposizioni, non vedo il problema.

  3. Ponte chiasso è già un quartiere abbandonato, attraversato da centinaia di tir ogni giorno, con nessun riferimento per gli adolescenti, privo di uffici e ingolfato dal traffico.Io, vivessi lì, non pagherei più un euro di tasse. Sono abbandonati completamente. La scuola è l’ ultimo avamposto per la promozione di un’ inclusione e di solidarietà. Non deve essere chiusa. Nicoletta abbi il coraggio di scegliere quello che credi giusto.

  4. E il sindaco, ancora una volta, ha mandato allo sbaraglio un suo assessore, senza alcun supporto, evitando con attenzione la periferia del capoluogo.
    Mentre LVI era a farsi fotografare ad inaugurazioni di spazi nel suo centro città.

  5. Prendersela con l’Assessora competente e pretenderne le dimissioni non serve assolutamente a nulla. Sappiamo tutti, infatti, che l’unico responsabile è il sindaco, visto che è l’unica persona che ha potere decisionale in tutto palazzo Cernezzi (dirigenti compresi).
    Sarà inutile, per il medesimo motivo, batter cassa con il super dirigente che attualmente dirige i lavori pubblici.

  6. Povera Roperto, che colpe ha?

    Alla fine non esprime idee, non decide nulla, cosa potrà aver mai combinato?

  7. La Roperto un’entità astratta e inconsapevole, mandata nella fossa dei leoni a “prendere i giusti e doverosi schiaffi”da parte di Docenti e Genitori che a giusto titolo chiedono che venga mantenuto il presidio sul territorio!!!
    Pensare che l’inconsapevole Roperto possa andare contro i diktat del Sindaco equivale a illudersi che un elefante possa passare per la cruna di un ago.
    A dimettersi non dovrebbe essere solo lei!!!

  8. La signorina Roperto il “coraggio” lo dovrebbe trovare per confrontarsi con il suo capo…

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