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Attualità, Politica

Il reddito di cittadinanza ferma il lavoro? Dopo i camerieri, l’agricoltura. L’assessore Rolfi: “Troppi preferiscono il sussidio”

Tema delicatissimo, come ampiamente dimostrato dal dibattito che i primi articoli hanno aperto.

In origine si parlava di camerieri.

Abbiamo sviluppato la vicenda in due approfondimenti(consigliamo di leggerli nel dettaglio), questi :

Como, camerieri cercansi disperatamente. Baristi e ristoratori: “Difficilissimo trovare personale”

Como, caccia al cameriere perduto. Cavalli (Cgil): “Niente voglia di lavorare? Falso mito, il punto è la qualità dell’offerta”

In queste ore, poi, si collega strettamente  il comunicato di Regione Lombardia dove l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, leggiamo: “Interviene con una serie di puntualizzazioni sull’effetto nel settore agricolo dell’attuale modalità di percezione del reddito di cittadinanza”. Reddito che, se avete letto i due articoli sopra, parrebbe essere la causa (pure non unica e secondo alcuni) della fatica del sistema lavoro.

Pubblichiamo integralmente la nota:

“Troppe persone – spiega – preferiscono prendere il reddito di cittadinanza piuttosto che lavorare in agricoltura. Questo sussidio è diventato un disincentivo al lavoro nelle aziende, soprattutto nel settore primario. Scarseggiano lavoratori nei campi, nelle stalle, trattoristi, operai nei caseifici e negli impianti di trasformazione. I percettori del reddito rifiutano i contratti: è questa la realtà e solo chi ragiona in modo ideologico non riesce a vederla. Le imprese sono in difficoltà, con la vendemmia che tra l’altro sta iniziando”.

ASSISTENZIALISMO NEMICO DELLA MERITOCRAZIA – “L’agroalimentare -ha aggiunto l’assessore – è fatto di lavoro, di imprenditoria avanzata. L’assistenzialismo è nemico di meritocrazia e sviluppo. Il reddito di cittadinanza ormai si sta trasformando in reddito di nullafacenza. È necessaria una revisione profonda della misura, perché rischia a lungo termine di bloccare la crescita di un settore che rappresenta l’eccellenza dell’Italia nel mondo e in cui la Lombardia ha il primato sia per valore di produzione che di trasformazione”.

SERVE AZIONE POLITICA FORTE – “I dati dimostrano – ha concluso Rolfi – come spesso il reddito di cittadinanza venga percepito anche da chi non vive sotto la soglia di povertà. Di fronte ai numeri serve una azione politica forte per non diffondere l’idea che sia più conveniente rimanere a casa rispetto a lavorare”.

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7 Commenti

  1. L’unico vantaggio che offre il Reddito di cittadinanza è evidenziare il salario minimo garantito che è un concetto implicitamente presente nella contrattazione collettiva di lavoro ma che in un Paese dove il lavoro irregolare è diffusissimo, è bellamente reso inefficace dai furbetti del quartierino. Per il resto è uno strumento assolutamente da rivedere. Non aiuta l’inserimento nel mondo del lavoro, come i dati statistici evidenziano; non incentiva la formazione e la riqualificazione professionale; può consentire abusi da chi ne beneficia e soprattutto generalizza con una soluzione monetaria problemi sociali che hanno origine e gravità differente. Comprendo la difesa di chi attraverso questo beneficio combatte lo sfruttamento della manodopera, non comprendo la difesa dello strumento in sé è per sé. Forse aver abbandonato la battaglia per il “Reddito di inclusione”, forma forse più blanda di sostentamento al reddito ma assolutamente più efficace in ottica di reinserimento e riqualificazione, è stato un grave errore. Non dimentichiamoci però che al Governo quando fu approvato il Reddito di cittadinanza, c’erano Lega e Movimento 5Stelle. Cosa ci si poteva aspettare?

  2. L’ennesimo politico spazzatura che parla per slogan senza circostanziare il problema.
    Il mercato funziona a domanda ed offerta. Se il reddito di cittandinanza garantisce mensilita’ piu’alte dei lavori stagionali o di quelli piu’ umili, cosa e’ giusto fare, aiutare gli esercenti a dare stipendi adeguati al costo della vita e garantire una vita dignitosa anche ai piu’ umili, oppure eliminare l’unica ancora per chi altrimenti sarebbe costretto a condizioni lavorative non distanti dalla schiavitu’?
    In futuro si guardera a questi anni e a questi politici con grande imbarazzo….

  3. L’eccellenza italiana sarebbero quelli che trattano la gente come schiavi? Vedi per esempio Rosarno? Ah ok… Per me possono fallire tutti domani

  4. Questo sussidio è diventato un disincentivo al lavoro…..E ve ne accorgete adesso? Grazie a questa trovata elettorale dei 5stelle avete incentivato solo il lavoro nero ed i fannulloni, speriamo (reddito di cittadinanza e 5 stelle) spariscano al più presto…..

  5. Il partito di riferimento degli evasori fiscali non si smentisce. coloro che seduti comodamente su poltrone regionali a fine mese portano a casa attorno a 10 mila euro dovrebbero sperimentare il lavoro nei campi con compensi da fame prima di parlare. comunque sono in buona compagnia: Renzi che pensa a un referendum per eliminare il reddito di cittadinanza. Proprio lui che se ne va in Arabia a parlare di nuovo rinascimento (70 mila euro per un paio di giorni).

  6. Rolfi.Degno amico di Salvini e Renzi.I giovani devono essere sfruttati e sottopagati per fare felici voi tre che no avete mai lavorato in vita vostra. Vivete di cazzate che dite ogni giorno
    e strapagati da noi cittadini,anche poveri.
    Questa è la destra..bellezza.!

  7. Sempre a piangere e a dare la colpa agli altri. Pubblicate il compenso base da miseria che offrite se avete un minimo di buonsenso PERCHÉ continuando a piangere perdete ogni minima speranza di credibilità.
    Basta aumentare il compenso lordo orario per trovare all’istante.
    Quale sarà mai questo compenso orario lordo ? Da 5 ad un massimo di 10 euro l’ora.
    Compensi da fame. Cari Im Prenditori cercate di rinunciare al 10% del vostro guadagno e vedrete che troverete all’istante anziché piangere.
    Cosa dice il proverbio? TOGLIERE A CHI PIANGE PER DARE A CHI RIDE.

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