RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

“Mamma ritornerò”, la guerra, una gavetta e una promessa. Giada chiama gli Alpini di Como: “Troviamo la famiglia di Ernesto”

“Mamma ritornerò”. Un messaggio dolcissimo e pieno di speranza che arriva dal passato tornato alla luce, a quasi 80 anni di distanza, su una gavetta militare dimenticata per decenni in una soffitta in provincia di Verona. A inciderlo, sotto il ritratto di una donna dai capelli mossi e la scritta “Como”, l’alpino Ernesto Rimoldi.

“Chissà se quel soldato è tornato davvero dalla sua mamma, ma mi piacerebbe che almeno questo oggetto potesse tornare a casa e spero che qualche parente possa riconoscere il suo nome e contattarmi”, è l’appello lanciato da Giada Leorato che, tra gli oggetti ereditati dal nonno, ha trovato la gavetta.

“Mio nonno, Piergiorgio Leorato, l’ha trovata per caso negli anni Cinquanta nelle campagne di Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona e fino alla sua morte è rimasta a casa sua – racconta Giada – quando è mancato, è poi finita insieme ad altre cose a mio papà Massimo e infine a me”.

Chiusa in soffitta e dimenticata per anni, questa gavetta è tornata alla luce in questi giorni durante un trasloco e con lei il desiderio di farla avere alla famiglia di quel ragazzo che, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha inciso il ritratto della mamma sperando di tornare da lei sano e salvo: “Se fosse tornato a casa, oggi questo soldato avrebbe quasi cent’anni e dubito sia ancora in vita – dice – ma forse c’è qualche figlio o nipote a cui farebbe piacere avere questo ricordo”.

Sul retro della gavetta, inoltre, un’altra scritta potrebbe rappresentare un ulteriore aiuto per ritrovare la famiglia di Ernesto Rimoldi: “Nun sem alpin e me pias el vin. W gli Alpini”, si legge.

“Chissà che la sezione comasca degli Alpini possa aiutarmi in qualche modo – conclude Giada – sarebbe riuscire a restituire la gavetta alla famiglia”.

Una storia che ricorda quella di un oggetto analogo ritrovato in Serbia e restituito, pochi giorni fa, alla famiglia del soldato a cui apparteneva nel foggiano dopo un appello rimbalzato su Facebook. E chissà che anche in questo caso non si riesca a scrivere un lieto fine.

Chi avesse informazioni utili può contattare Giada all’indirizzo mail giada.leorato@hotmail.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo