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Mutui, il 15% dei comaschi ha scelto il variabile nell’ultimo anno e mezzo: “Ma oggi la domanda è ai minimi”

L’aumento dei tassi di interesse sta pesando sulle tasche degli italiani che hanno sottoscritto un mutuo variabile, ma quali sono le province della Lombardia più colpite? Secondo l’analisi* congiunta Facile.itMutui.it le aree lombarde più esposte agli aumenti sono Pavia (dove negli ultimi 18 mesi il 18,8% dei nuovi mutuatari ha scelto il variabile), Cremona (17,9%) e Brescia (17%).

Le percentuali rilevate in queste province sono notevolmente superiori sia alla media regionale (14,7%) sia a quella nazionale (14,5%), ma va detto che analizzando l’andamento mensile delle erogazioni risulta evidente come la concessione di questo tipo di finanziamenti sia costantemente calata negli ultimi 6 mesi. A fronte di un 32% rilevato nell’ultimo trimestre del 2022, periodo durante il quale molti mutuatari a causa di indici Euribor all’epoca più convenienti rispetto agli Irs hanno scelto di puntare su questa formula, a giugno 2023 i mutui variabili pesavano in Lombardia meno del 10% del totale.

«L’erogazione di mutui a tasso variabile è destinata a calare ulteriormente, se si considera che tra la richiesta del mutuo e la stipula passano in media 4-5 mesi», spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it«I mutui variabili erogati nella prima parte del 2023 sono stati richiesti nel secondo semestre 2022, quando la Bce aveva appena iniziato ad aumentare i tassi. Oggi la domanda di variabili è ai minimi, inferiore al 2% del totale, e l’effetto sugli erogati sarà molto evidente nei prossimi mesi».

Il dettaglio provinciale

Continuando a scorrere la graduatoria lombarda si scopre come le percentuali di mutui nelle altre province lombarde siano comunque sovente più alte della media nazionale e, dietro a Pavia, Cremona e Brescia hanno valori importanti anche Bergamo, (area dove negli ultimi 18 mesi il 16,8% dei mutuatari alle prese con l’acquisto della prima casa ha ottenuto un mutuo a tasso variabile), Mantova (16,4%), Monza e Brianza (15,7%) e Como (14,8%).

Valori inferiori alla media regionale e nazionale, invece, per Milano, (13,3%), Varese (12,8%) e Lecco (12%) che si possono considerare quindi più al riparo dai rischi derivanti degli aumenti dei tassi decisi dalla BCE.

Il variabile in Lombardia

Analizzando l’identikit di chi in Lombardia ha ottenuto un mutuo a tasso variabile negli ultimi 18 mesi, emerge che, in media, l’importo erogato è pari a 154.637 euro, richiesto per l’acquisto di un immobile di valore pari, sempre in media, a 212.141 euro.

Chi ha presentato domanda di finanziamento aveva, all’atto della richiesta, poco più di 34 anni e mezzo e ha siglato un piano di ammortamento pari a 26 anni e mezzo.

Secondo le simulazioni di Facile.it**, chi ha ottenuto questo finanziamento a gennaio 2022 (142.000 euro da restituire in 25 anni), oggi si troverebbe a pagare una rata di circa 816 euro, vale a dire il 60% in più rispetto a quella iniziale (514 euro), con un tasso (Tan) passato da 0,67%, a 4,83%.

Ecco la classifica lombarda dei mutui a tasso variabile sul totale erogati da gennaio 2022 a giugno 2023:

Provincia

Mutui variabili su totale mutui prima casa erogati
(gen 22 – giu 23)

Bergamo

16,8%

Brescia

17,0%

Como

14,8%

Cremona

17,9%

Lecco

12,0%

Lodi

n.d.

Mantova

16,4%

Milano

13,3%

Monza e Brianza

15,7%

Pavia

18,8%

Sondrio

n.d.

Varese

12,8%

Lombardia

14,7%

Italia

14,5%

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Un commento

  1. Ma come si fa a scegliere il tasso variabile per un mutuo che ha durata di 25-30-40 anni quando lo sis stipula in un momento di tassi generalmente molto bassi come negli ultmi anni?

    Qua è questione di ignoranza economico-finanziaria grave, di farsi mal consigliare dalla propria banca, di pensare di essere geni a voler scommettere sull’andamento futuro dei tassi di interesse.

    Per poi trovarsi a piangere miseria…

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