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Mercato coperto, il cliente degli agricoltori comaschi ‘sfrattati’: “Dal sindaco il solito metodo Attila”

Hanno tenuto banco, nell’ultimo fine settimana, il presente e il futuro del Mercato Coperto di Como tra definizioni forti (il famoso “obbrobrio” del sindaco Alessandro Rapinese), sfratto degli agricoltori comaschi (qui la reazione di uno di loro) e dibattito politico (qui la presa di posizione di Sergio Gaddi per Forza Italia). Oggi ospitiamo una riflessione inviata ieri alla redazione da un cliente affezionato della struttura di via Mentana (per lettere, segnalazioni, foto, video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o tramite la pagina facebook).

Buongiorno,

da un decennio sono un affezionato cliente dei produttori a km zero del mercato coperto di Como. Anche se la vicenda è ancora in corso e non tutto è stato chiarito, ci tengo a sottolineare alcune cose:

– il comportamento del sindaco è decisamente inadeguato. Dopo approfondite indagini (una ricognizione, forse, di giovedì mattina), dopo aver scoperto all’improvviso anni di incuria (dell’amministrazione comunale), proclama solennemente una crociata contro l’obbrobrio (omettendo il dettaglio che è un obbrobrio di cui lui è responsabile), invece di quello che ci saremmo augurati, ovvero una crociata contro la mala-amministrazione pubblica (ma quello è un pochino più difficile…).

– le sue uscite sono sempre espresse a parole vaghe e populiste (chi mai potrebbe dirsi a favore dell’obbrobrio?), quando non addirittura inesatte (sotto sotto dipinge gli agricoltori a km zero come una “pericolosa corporazione monopolista”, che vuole invadere le nostre tavole con sanissimi formaggi di capra e miele, ma da cui per fortuna ci difende il valoroso sindaco…). Queste parole, poiché non chiariscono cosa accadrà nel futuro, oltre al “trascurabile” effetto collaterale di causare danni economici ingenti agli interessati (cosa che si sarebbe evitata, appunto, con una comunicazione più completa), nascondono solo il fatto che il futuro non è compreso nel piano: la priorità è ribaltare la situazione esistente, per sostituirla con il nulla: lavori perennemente rimandati, incagliati o inutili, in altre parole disservizi eterni. Ormai – ahimè – abbiamo numerosi esempi di questa tecnica, e un elenco di risultati ampiamente sottozero (per brevità, non elenco i vari “tre-sei mesi”, rivelatisi poi – che sorpresa – disastri assoluti; per chi volesse rinfrescarsi la memoria, mi dicono ci sia un’apposita pagina su facebook; qui mi limito a ricordare la leggenda delle transenne intorno a una torre…).

– mi auguro infine che si trovi una soluzione e che il nostro sindaco spieghi chiaramente come noi cittadini potremo continuare a godere anche dopo l’estate del nostro mercato coperto, che è a tutti gli effetti un servizio alla città e – come già sottolineato – ha innegabilmente qualche problema che è doveroso risolvere, ma non con il solito metodo da Attila.

Stupisce inoltre che, in una città dove uno dei principali problemi è l’inesorabile trasformazione in enorme “b&b”, si cerchino ogni giorno nuovi fantasiosi modi di peggiorare la vita dei residenti, già stra-tassati (ricordo che Como applica da anni le aliquote più alte d’Italia) e condannati dantescamente a girare in eterno alla ricerca di un parcheggio, di una fontanella funzionante, e anche di un sindaco.

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11 Commenti

  1. Non capisco lo stupore: è 12 anni che in Consiglio Comunale per ogni problema ha sempre e solo proposto la classica soluzione banale del “so soltanto io come si fa, tutti gli altri non capiscono nulla”.

    Ora, eletto sindaco, continua sulla propria strada.

  2. Ricordo che in campagna elettorale il sig. Rapinese aveva fatto riferimento alle aliquote troppo alte delle tasse dei cittadini comaschi. Divenuto sindaco ha steso un pietoso velo. È lui il responsabile della buona amministrazione del Comune e non certo di chi lamenta disservizi e/o mancate promesse.

  3. Sono tanti i “clienti affezionati” che hanno scoperto loro malgrado gli atteggiamenti beceri e distruttivi dello Sceriffo Rapinese.
    Sono anni che gli agricoltori locali chiedono di ristrutturare quel padigione, anche a loro spese quando possibile, ma l’amministrazione ha sempre la gnorri.
    Ora il Boss Hogg di noantri interviene col suo fare modello panzer.

    In compenso il gigantesco mercato dei vestiti, che occupa un intero marciapiede impedendo il passaggio ciclopedonale, occludendo la visibilita’ sui passaggi pedonali posto sull’enorme marciapiede sotto le mura e’ li, vivo, vegeto e totalmente incontrollato.

  4. Ma è possibile che ogni problema è colpa del sindaco? Se il como perde 3.0 è colpa del sindaco, se non piove da due mesi è colpa del sindaco se tua moglie ti fa le corna e colpa del sindaco. BASTA NON SE NE PUÒ PIÙ.

    1. I tre esempi di “colpe del sindaco” che porti non li ho mai letti da nessuna parte. Che fai, ti inventi le cose???

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