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La pace come reazione a Forza Nuova. Musulmani, Cristiani, Bahai e Buddisti: “Noi con Don Giusto”

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”
(Le beatitudini  – Mt.5, 11-12)

L’attacco di Forza Nuova a don Giusto della Valle – qui il resoconto di quanto accaduto nella notte – ha prodotto un risultato opposto con rarissimi precedenti in città: unire cristiani, musulmani, buddisti e bahà’ì (religione abramitica monoteistica nata in Iran durante la metà del XIX secolo) nella solidarietà al parroco di Rebbio. La dimostrazione è la presa di posizione del Tavolo Interfedi di Como – che, per l’appunto, unisce rappresentanti di varie religioni – per esprimere vicinanza al sacerdote preso di mira dall’estrema destra.

“Le comunità e le persone che partecipano al Tavolo Interfedi della città di Como – cristiani, musulmani, buddisti, bahà’ì – esprimono solidarietà a Don Giusto della Valle per l’attacco personale subito da parte dei militanti di Forza Nuova – si legge in una nota – Vivere la propria fede – oggi come sempre – significa impegnarsi per la giustizia e la pace, testimoniare nella propria vita i valori di solidarietà e difesa dei più deboli, denunciare ingiustizie, soprusi, violenze. Tutto questo vuol dire essere profeti scomodi e perciò esposti alla derisione, alla persecuzione e al terrorismo ideologico”.

“Pieno sostegno a don Giusto – chiude il messaggio del Tavolo Interfedi di Como – con un grazie per la coerenza e l’impegno instancabile che offre alla complessa realtà del nostro tempo. Impegno che è rivolto soprattutto agli ultimi, senza distinzione di razza o di credo religioso, in nome della comune dignità umana e dell’amore che è verso tutti”.

Nel pomeriggio sono state decine le espressioni di solidarietà a Don Giusto, a cominciare dal vescovo di Como, Oscar Cantoni, che ha commentato la vicenda sul Settimanale della Diocesi: qui le sue parole. La vicenda è approdata fino in Parlamento tramite un’interrogazione sui fatti di Rebbio presentata dalla capogruppo di Leu al Senato, Loredana De Pretis.

Dall’Arci (“La politica di don Giusto continuerà a dare a Como lustro e speranza”) a moltissime altre associazioni, fino ai singoli. Non è mancato anche un (pacifico) controstriscione affisso a Rebbio dallo Spi-Sindacato pensionati Cgil di Como (foto sopra), e poi è arrivata anche la presa di posizione del Pd.

“Questo è il clima che si sta diffondendo grazie alla politica di incitamento all’odio. Ma forse non tutti sanno che nella parrocchia di Rebbio nessun povero è escluso, che sia italiano o straniero, vecchio o giovane, uomo o donna – scrivono i consiglieri comunali Stefano Fanetti, Patrizia Lissi, Gabriele Guarisco e il segretario cittadino Tommaso Legnani – Attaccare don Giusto significa non conoscerlo per niente e non sapere nulla della sua opera che, come tiene a sottolineare lui stesso, conduce attuando i dettami della Chiesa indicati da papa Francesco.

“Un attacco in malafede, provocatorio e ipocrita – hanno aggiunto il segretario provinciale Angelo Orsenigo e la parlamentare Chiara Braga – evidentemente messo in atto da arroganti che non conoscono per nulla la realtà comasca e i meriti di chi, come don Giusto, ma anche tanti altri parroci comaschi, da sempre si dedica alla cura dei poveri e all’accoglienza dei migranti, talvolta accogliendoli letteralmente ‘in casa propria’, per citare un motto tanto caro alla destra, senza lasciarsi autoassolvere dall’indifferenza e dalla quotidianità. A don Giusto la nostra piena solidarietà”.

Non manca poi un invito coralmente condiviso affinché il sindaco Mario Landriscina “prenda posizione rispetto all’attacco subito da un parroco cittadino e metta nero su bianco il biasimo per quanto accaduto e per il clima che si sta creando in città”.

Solidarietà a Don Giusto anche da Svolta Civica: “Forza Nuova non fa paura a nessuno con le sue intimidazioni da strapazzo. Men che meno a don Giusto, che ha tutta la nostra solidarietà”.

Anche la presidente di Civitas, Eva Cariboni, e il consigliere comunale Bruno Magatti, si schierano con Don Giusto.

“Civitas fatica a credere che nel breve volgere di due stagioni i cittadini di Como possano davvero aver abdicato alla loro tolleranza, alla loro capacità di dialogo e confronto. Per questo, siamo sicuri della condivisa silenziosa condanna di questi gesti. Riteniamo questi segnali, nella loro evidenza, preoccupanti e invitiamo tutti alla vigilanza: qualcuno, forse sollecitato da tanti messaggi che in queste settimane hanno caratterizzato l’azione del governo. vuole certificare un cambiamento di clima cercando di legittimare posizioni estreme e rivolte a un passato che non ritornerà”.

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