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Lombardia Arancione, durissima l’Arci: “A Como il contagio corre e uccide. Lo fanno per l’orgia consumistica di Natale”

Come noto lo status della Lombardia sta per cambiare, passa infatti da Zona Rossa a Arancione.

Domani la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta e da domenica cambiano le regole in chiave anti epidemica.

Contro la decisione si scaglia duramente l’Arci di Como, con il suo presidente, Giampaolo Rosso che parla di “decisioni che valutiamo pericolose e imprudenti sacrificano la salute dei cittadini e delle cittadine all’interesse, ritenuto superiore alla vita stessa, dell’economia del profitto di alcuni a danno di tutti/e gli/le altri/e”.

VIDEO – “Lombardia Arancione da domenica ma non è liberi tutti”. Guida alle regole: cosa si può fare, chi riapre, scuole

L’analisi di Rosso è durissima: “Per consentire a qualunque costo l’orgia consumistica del Natale (che nulla a che fare con che le convinzioni religiose e a qualsiasi tipo di spiritualità, salvo l’adorazione del dio denaro) si attenuano i provvedimenti per la sicurezza sanitaria anche nella nostra provincia parte del cratere lombardo del covid. E’ necessario impegnarsi in prima persona per diminuire il numero dei contagiati e delle vittime causati dall”indebolimento delle cautele in luoghi come il Comasco dove il contagio ancora corre e uccide”.

Così, evidenzia il presidente: “Per questo L’Arci, anche in questo momento drammatico, fa la sua parte di organizzazione di promozione sociale e invita tutte e tutti al civismo attivo promuovendo la campagna di azione civile Io positivo, penso che abbiamo la speranza possa salvare tanti dal contagio”.

Covid – 617 positivi nel Comasco, 5.389 in Lombardia. 181 i morti. 15mila tra guariti e dimessi

Arci dunque rilancia la campagna “Io positivo, penso”.

Eccola:

Se ognuno immaginasse di essere positivo sarebbe naturale avere attenzione per gli altri ed evitare comportamenti pericolosi. Positivo, penso: distanziamento fisico, vicinanza sociale, salute bene comune, civismo attivo. Voglia di pensare. “Positivo, penso” una campagna Arci Como.

L’Arci fin dall’inizio della pandemia ha affiancato al rigoroso rispetto delle norme, delle direttive e dei protocolli un’azione ulteriore, naturale per le organizzazioni di promozione sociale come la nostra, assicurando per quanto possibile, anche via web, che le occasioni culturali, di sviluppo della socialità e della cittadinanza attiva non cessassero, senza dimenticare il doveroso ringraziamento agli operatori/trici della sanità e a tutte e tutti coloro che sono costretti a correre rischi ulteriori per la collettività.

Oggi, rispondendo all’appello della scienza che invita a operare tutti e ciascuno per fermare la pandemia e salvare quante più persone possibile, anima la campagna di azione individuale Io positivo, penso proponendo a ogni persona di pensarsi positiva per fare tutto ciò che è possibile, con razionalità e coscienza, per la salute di tutte e tutti.

L’Arci, mentre denuncia errori e ritardi delle istituzioni e scarsa attenzione del governo al settore delle Aps, non rinuncia a animare anche il protagonismo individuale e collettivo più efficace e positivo di qualsiasi imposizione.

Gianpaolo Rosso, presidente Arci Como

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Ovviamente è così. Avete proprio ragione ma purtroppo anche in una società che si dichiara cattolica come la nostra il Natale è solo shopping.

  2. Ha perfettamente ragione.
    l’art 438 del c.p. esiste….. quindi auspico controlli come é giusto che sia.

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