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Caos dati, altro che ‘non è colpa di nessuno’, Fontana azzanna ancora: “Stop calunnie, mistificazioni e diktat”

“Una premessa, mi scuserete se non riuscirò a mantenere la consueta pacatezza, ma davvero la misura è colma e la mancanza di rispetto verso la Lombardia e i Lombardi è andata oltre i limiti”. Ha iniziato così il presidente della Regione Fontana Attilio Fontana il suo intervento oggi in Consiglio regionale.

Un intervento fiume, che riportiamo integralmente, per tornare sulla questione del pasticcio dei dati che ha tenuto, erroneamente, la Lombardia una settimana in zona rossa.

E’ lo stesso Fontana che un giorno fa pareva esser tornato a più miti consigli:

Pasticciaccio dati in Lombardia, Fontana: “Sulla zona rossa probabilmente non è colpa di nessuno”

Ecco le parole del governatore:

“Entriamo nel merito – ha aggiunto Fontana – Regione Lombardia invia tutti i giorni i dati certificati in modo corretto così come attestato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità. Fino a questo momento i dati prodotti da ISS non erano mai stati da noi contestati, anche in considerazione del lavoro comune portato avanti. Gli indicatori complessivamente hanno avuto una loro coerenza interna nel tempo. Abbiamo sempre sviluppato nostre stime e abbiamo sempre constatato un andamento parallelo”.

“Nell’occasione del report 35 – ha evidenziato il Presidente di Regione Lombardia – abbiamo invece notato la discrepanza tra l’indice RT sintomi 1.4. e il resto degli indicatori, incluso l’indice RT ospedaliero, orientati verso uno scenario di tipo 2, che corrisponde alla zona arancione. In considerazione di tale discrepanza abbiamo ricalcolato al nostro interno l’indice RT sintomi che risultò pari a 1.01. Per questo abbiamo chiesto una valutazione più coerente da parte della Cabina di Regia (formata da Ministero salute, ISS e rappresentanti delle Regioni), che tenesse conto anche del RT ospedaliero e dell’incidenza dei nuovi casi per 100.000 abitanti. La stessa Cabina di Regia aveva in precedenza suggerito al Ministero di pesare maggiormente altri indicatori”.

“Contestualmente – ha dichiarato ancora Fontana – la componente tecnica dell’assessorato si è confrontata con ISS ed è emerso che il picco di RT sintomi era dovuto ad una criticità correlata al percorso di estrapolazione di dati da parte di ISS. A valle delle interlocuzioni tecniche abbiamo perciò chiesto all’ISS, il 19 gennaio, di procedere alla verifica del valore dell’indice RT sintomi del report 35 per recepire le modifiche tecniche dallo stesso proposte, senza alcun reinvio dei dati del 13 gennaio”.

“Il giorno successivo invece, nell’imminenza dell’invio del flusso relativo alla settimana 36 – ha ricordato il Presidente – ci è stato detto da ISS che non era possibile modificare il meccanismo ed è stato quindi chiesto dallo stesso ISS di inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare la difficoltà di funzionamento del percorso di estrapolazione dei dati. Senza questa operazione l’ISS non avrebbe calcolato in modo corretto il nostro RT sintomi. Per superare l’impasse ci siamo adeguati a questa indicazione, abbiamo quindi trasmesso il 20 gennaio un flusso identico a quello della settimana precedente, con l’integrazione delle informazioni convenzionali chieste da ISS”.

“Abbiamo manifestato la nostra perplessità sul metodo utilizzato – ha proseguito – e abbiamo chiesto di trovare una via strutturata di superamento del problema come testimonia una nostra mail del 21 gennaio. Nei due giorni successivi abbiamo chiesto di verificare anche l’indice RT sintomi del report 35, ma ci è stato risposto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso; nel caso in cui non avessimo acconsentito ad ammettere di operare una rettifica dei dati, pur conoscendo il nuovo valore del RT della settimana precedente, l’ISS ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nuovo valore permettendoci così di andare in zona arancione. Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione del Rt sintomi del report 35 dichiarando una integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con ISS e su loro precisa richiesta”.

“Il CTS e la cabina di regia – ha sottolineato Fontana – non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di RT sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell’ordinanza del Ministro, che la rivalorizzazione dell’indicatore era il frutto di una nostra rettifica. Ma ciò non risponde al vero. I flussi di RL sono sempre stati inviati correttamente, come validato sempre da ISS ogni settimana. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle ATS, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati: a noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice”.

“La mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia – ha rimarcato il Presidente della Regione Lombardia – come si evince dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente casi, guariti e decessi. Non è corretto che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come RT Sintomi; non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi. E’ impensabile che la compilazione di campi indicati da ISS come facoltativi determini la collocazione di una Regione in zona rossa”.

“Proprio per questo avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l’efficacia della ordinanza del Ministro della Salute. Per confrontarsi in uno spirito di leale collaborazione e trovare insieme una soluzione. Ciò non è avvenuto e non ci è rimasto altro che ricorrere al TAR. Senza questo ricorso noi oggi saremmo ancora in zona rossa fino alla fine del mese. Qualcun altro avrebbe potuto tacere e nessuno, magari, si sarebbe accorto di questa situazione. Ricordo che il ricorso, contrariamente a quanto sostenuto da qualche organo di stampa, prosegue nel merito e verrà implementato questa settimana con  l’impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del CTS, nonché della parte dell’ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali”.

“Regione – ha concluso Fontana – è disponibile come sempre ad una leale collaborazione istituzionale e ad un confronto tecnico per definire parametri più completi e adeguati a descrivere il quadro epidemiologico per assumere provvedimenti appropriati. Non accetto, però, che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. Non per me.  Non per la mia Giunta. Ma per i Lombardi”.

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6 Commenti

  1. I nipotini di Stalin a Roma hanno di gran lunga superato il loro maestro coi baffo i nel falsificare la realtà.
    Ma ormai gli italioti sono stati indottrinati mediaticamente dalle reti statali e restano convinti del contrario.
    Ovviamente la magistratura trova tutto normale e non apre una sacrosanta inchiesta sulle MEGABALLE DEL MINISTERO che dovrebbe pagare lui e i suoi mega dirigenti in solido il danno multimillionario arrecato a tutti i Lombardi.
    RIPETO che a Roma dovrebbero pagare i solido i responsabili.
    Quello che è inquietante è l’atteggiamento dei media di stato pagati col canone da i lombardi e non.

    1. Sig.Luigi, devo essere onesto. Lei comincia a essermi molto simpatico. Ho una grande considerazione per le persone toste, mi ricordano la barzelletta del vecchietto che imboccata l’autostrada nella direzione opposta si arrabbia contro tutta la gente impazzita che viaggia contromano. Le chiedo. Ma lei non ha il minimo dubbio che in torto sia la Regione Lombardia e non l’ISS e il Ministero della Sanità? È sufficiente leggere la mail del 7gennaio, la risposta del 19 gennaio, la rettifica della Regione a seguito del dubbio espresso dall’ISS. Insomma, ognuno ha il suo mestiere, i giornalisti controllano le fonti e i lettori un po’ meno, ognuno può credere a quello che vuole e a quello che vorrebbe, ognuno può pensare perfino che i comunisti mangino i bambini ma negare che Fontana e Gallera abbiano difficoltà a fare di conto, mi consenta, è troppo anche per uno tosto come lei. ?

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