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Il lungolago diventa zona 30 km/h e le corsie dei bus aprono alle bici. Posti moto e ciclabili: tutte le novità

Mancano ancora le specifiche ordinanze della Polizia locale, ma le decisioni sono prese e definite. A Como arriva dunque una discreta serie di novità per incoraggiare la mobilità dolce o alternativa all’auto che dir si voglia. Tra le zone principalmente interessante, sicuramente il lungolago di Como che di fatto, per il traffico veicolare diventa zona 30 Km/h e apre ufficialmente le corsie preferenziali dei bus alle biciclette.

Ma vediamo i dettagli. Per quanto riguarda i percorsi ciclopedonali, tra nuove istituzioni e/o regolamentazioni di tratti esistenti, le zone interessate sono (per un totale 4990 metri):

o via Silvio Pellico (da ponte sul Breggia a via Per Cernobbio – 465 metri);
o via Per Cernobbio (da Via Silvio Pellico a Villa Olmo – 1660 metri);
o passeggiata Gelpi (525 metri);
o viale Puecher (da Aeroclub a Monumento ai Caduti – 165 metri);
o Giardini a Lago;
o viale Rosselli (da via Recchi a Lungolago Mafalda di Savoia – 245 metri);
o viale Geno (da piazza De Gasperi a Villa Geno – 570 metri);
o viale Cavallotti (lato Città Murata – 250 metri);
o via Gallio (lato civici pari – 180 metri);
o via Venini (da piazzale San Rocchetto a piazzale San Gottardo – 170 metri);
o giardini viale Varese (530 metri);
o itinerario via Cadorna – via Croce Rossa – via Gramsci (230 metri);

Passando alle corsie preferenziali dei bus dove a breve il transito sarà consentito alle biciclette si tratta di tragitti per un totale di 2.195 metri:

o Lungo Lago Trento e Lungo Lago Trieste (direzione piazza Matteotti – 570 metri);
o via Bertinelli (direzione piazza Verdi – 135 metri);
o via Sauro (in entrambe le direzioni – 255 + 255 metri);
o viale Battisti (direzione piazza Vittoria – 250 metri);
o via Milano (direzione sud – 385 + 345 metri);

Come anticipato, arriva l’istituzione di nuova Zona 30 comprendente Lungo Lario Trento e Trieste (da piazza Matteotti a viale Cavallotti) “allo scopo di aumentare la sicurezza della circolazione di tutti i veicoli e degli attraversamenti pedonali non regolati da impianto semaforico”.

Novità anche sul fronte degli stalli per la sosta di motoveicoli con un incremento del numero nei seguenti punti:

o via Garibaldi (intersezione con piazza Cacciatori delle Alpi);
o viale Varese (intersezione con via Dell’Annunciata – spazio occupato in precedenza
dall’edicola);
o largo Miglio (lato civici pari, ai due lati dell’edicola esistente);
o piazza Cacciatori delle Alpi;
– Rastrelliere biciclette: implementazione del numero di rastrelliere per biciclette sul
territorio comunale, con particolare attenzione ai luoghi con maggior domanda di sosta delle
stesse;

Infine, nel documento comunale che disegna questa nuova mappa, viene affermato che “è volontà dell’Assessorato competente dare indicazione a Como Servizi Urbani di dotarsi, presso i parcheggi in struttura gestiti (Autosilo Auguadri e Autosilo Valmulini), in alternativa di un servizio di noleggio di biciclette anche elettriche, di mezzi di micromobilità elettrica o di scooter (anche elettrici) da offrire agli utenti che utilizzano dette strutture”.
Ora dunque mancano solo le ordinanze puntuali affidate alla Polizia locale e poi la realizzazione pratica degli interventi (segnaletica, strisce ecc) da parte del Settore Reti, Strade e Acque di Palazzo Cernezzi.

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8 Commenti

  1. Le ciclopedonali sono una pagliacciata tipicamente italiana, inutili per chi abbia mai usato una bicicletta

  2. Il lungolago ha bisogno IMMEDIATO di illuminazione pubblica efficiente,non di corsia per le bici!! Gli attraversamenti pedonali da Piazza Matteotti fino a viale Cavallotti sono pericolosissimi,soprattutto per chi usa la corsia dei bus (sono un taxista,e usando la preferenziale si rimane abbagliati dai fari delle macchine in senso di marcia opposto).

    1. Proprio per questo è necessario andare più piano, se non si vede si deve rallentare. E non è necessario che il limite sia imposto, a 30 all’ora ci si può andare anche quando il limite è 50, volontariamente, se la visibilità è limitata. Ma si sa, siamo in un paese dove il rispetto delle più elementari norme di convivenza civica è inesistente, figuriamoci, poi, se si tratta della circolazione stradale, visto che anche il guidatore più incapace si sente Nuvolari e deve sempre correre…

  3. Rivoluzione del nulla visto che di nuove piste ciclabili non vi è neanche l’ombra. Si vanno a creare dei conflitti ed interferenze con pedoni e bus senza minimamente disturbare il dio automobile. I 30 all’ora vanno estesi su tantissime altre vie urbane con elevata concentrazione di pedoni ma forse il lungolago era uno dei posti dove meno andava creato. A meno di installare dei dossi non verrà mai e poi mai rispettato

  4. Strano, lorini è andato in pensione..
    Mi spiace che ogni volta attacchino gli agenti della Polizia Locale: durante il lockdown erano con le altre FF.OO. a rischiare pure loro. Io purtroppo ho lavorato nel lockdown e non erano affatto invisibili..

  5. 30 km orari è un limite assurdo. Ci saranno tamponamenti causati dalla distrazione per controllare il tachimetro. Inoltre perché non estendere anche ai motocicli la possibilità di usare le corsie dei Bus?

  6. E chi controllerà che i limiti vengano rispettati? Forse dai solerti,invisibili, introvabili vigili urbani di Como?

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