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Mercato Coperto chiuso. Pd e Svolta Civica: “Incomprensibile. Riaprire subito, si rischiano spostamenti e code pericolose”

L’ordinanza regionale che chiude i mercati è calata anche su Como e il Mercato Coperto di via Mentana.

Il polverone è stato immediato:

La Regione chiude il mercato coperto di Como. “Folle, devastante, butteremo la merce” 

La rabbia degli esercenti è fortissima:

Anche dal Comune di Como parlano di decisione discutibile:

Mercato Coperto chiuso dalla Regione, Butti con gli operatori: “Scelta da rivedere” 

E sempre da Palazzo e dalla Regione intervengono le opposizioni con i dem e Svolta Civica. L’appello è netto: “Riaprire subito” perché in alternativa si rischiano “spostamenti e code pericolose”.

Ecco l’intervento integrale dei consiglieri Orsenigo (Regione), Fanetti e Nessi (Comune):

“Il mercato coperto di Como ha svolto in queste settimane di emergenza un ruolo fondamentale, alleggerendo gli assembramenti nei supermercati e fornendo servizi di prossimità importantissimi come la consegna di beni di prima necessità a domicilio, sempre nel rispetto delle regole. È per questo motivo che non ci sono vie di mezzo: pur tutelando la salute di tutti, dobbiamo trovare il modo di riaprire il mercato coperto”. 

Questo è quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, dopo l’ordinanza di Regione Lombardia che ha ordinato la chiusura dei mercati coperti e scoperti come contromisura per prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus. Tra questi, anche la struttura di via Mentana a Como.

“Quello assestato da un’ordinanza francamente incomprensibile è un duro colpo per tutti gli esercenti del territorio – continua Orsenigo – questi hanno fatto rifornimento di merce proprio in vista del periodo pasquale. Merce che ora rischia di rimanere invenduta. Con un provvedimento così improvviso, nonostante le consegne a domicilio continuino, il rischio di un danno economico enorme è altissimo”.

Il consigliere ricorda poi come, nelle settimane passate, l’attività degli operatori del mercato ha permesso agli abitanti della zona di limitare gli spostamenti al minimo: “Proprio nei giorni in cui i dati dipingono una situazione ancora grave ma in miglioramento, chi non può comprare vicino alla propria abitazione ora dovrà spostarsi più lontano. Questo va contro la regola fondamentale per contenere il Coronavirus: rimanere a casa per evitare il diffondersi del contagio”.

L’invito rivolto da Orsenigo a tutte le parti coinvolte è quello quindi di risolvere il problema nella maniera più efficace possibile: “Nello spirito di collaborazione che ritengo imprescindibile in questo momento così difficile per tutta la Lombardia, il mio invito a Regione è quello di trovare una soluzione condivisa con amministrazioni e associazioni di categoria per la riapertura. La priorità assoluta è ovviamente tutelare la salute pubblica. Dobbiamo però anche sostenere chi permette alle nostre famiglie di approvvigionarsi di scorte durante un periodo così critico”.

Anche Stefano Fanetti e Vittorio Nessi, rispettivamente capigruppo del Partito Democratico e di Svolta Civica in Comune a Como, intervengono sulla questione. “Sin dall’inizio della pandemia, gli operatori hanno fornito un servizio di supporto fondamentale alla comunità, fuori e dentro i limiti del centro storico. Questi hanno agito in osservanza delle stesse regole imposte alla grande distribuzione con cui ora si crea una discrepanza di trattamento non indifferente”.

Secondo i capigruppo, poi, chiudere i mercati devierà necessariamente il flusso verso altri punti della della città in maniera potenzialmente nociva: “Chi non può più utilizzare il mercato, come tanti altri mercati rionali, dovrà rivolgersi ai supermercati spesso al di fuori dell’immediato centro città. Il rischio di spostamenti e code pericolosi è alto”.

“Obiezioni all’ordinanza di Regione Lombardia sono arrivate anche dal Comune di Como. Ci uniamo all’incredulità per questa decisione – concludono i consiglieri- auspichiamo di trovare una soluzione oltre le differenze politiche per far in modo che il mercato possa ripartire e tornare a servire la città il prima possibile”.

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