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Punti di vista

Bastava avere il coraggio di sfiduciare Gervasoni e Galli, invece il centrodestra suicida si autoaccuserà a Muggiò

Sorge spontanea la domanda: ma i pezzi della maggioranza di centrodestra che chiedono con insistenza di visitare la piscina e il palazzetto di Muggiò con toni tra lo scandalizzato e il segreto di Fatima da svelare, non farebbero prima a chiedere espressamente e pubblicamente le dimissioni degli assessori ai Lavori pubblici, Pierangelo Gervasoni (Forza Italia) e allo Sport, Marco Galli (Insieme per Landriscina)?

In questo, peraltro, pur con obiettivi leggermente diversi nei nomi ma non nella sostenzia complessiva, il consigliere Alessandro Rapinese almeno è già stato esplicito in consiglio comunale, chiedendo il passo indietro effettivamente di Galli ma poi del sindaco Mario Landriscina e non di Gervasoni (il quale, peraltro, è in carica da luglio 2020, dunque è oggettivamente difficile vedere in lui qualche colpa di quelle accumulate in lustri, ndr).

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Tornando alla domanda iniziale, al netto della legittima volontà degli amministratori della cosa pubblica di vedere con i propri occhi lo stato delle strutture comunali e dunque pagate con i soldi dei cittadini, la “ferocia politica” con cui ad esempio Fratelli d’Italia ha chiesto ufficialmente di ispezionare le due strutture di Muggiò non si spiega in altro modo se non con la volontà di accusare gli assessori della giunta (che peraltro i meloniani sostengono) a cui fanno capo gli immobili. Dunque, in ultima analisi, di autoaccusarsi sia come membri dell’esecutivo Landriscina, sia per i tanti anni passati al governo del capoluogo.

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D’altronde, che cosa si penserà mai di scoprire al palazzetto di Muggiò, ad esempio? Una struttura che era già fatiscente quando ancora era in funzione, che ora è chiusa da 8 anni e che innumerevoli reportage giornalistici hanno documentato come in pezzi? Cosa potrà mai emergere – se non qualche argomento politico quasi “suicida” per il centrodestra che governa dal 2017 e ha governato sempre, a parte il quinquennio Lucini – da una struttura che è destinata all’abbattimento per manifesta pericolosità, per cui non è prevista alcuna opzione di recupero e, anzi, per cui è in itinere (pur con ritardi notevoli) il progetto di cancellazione e redificazione ex novo grazie ai fondi del Patto per la Lombardia, peraltro maturato con l’esecutivo di centrosinistra?

Fosse servito vedere cosa c’è dentro quello scatolone allo sfascio, sarbebe bastato sfogliare questo nostro recente articolo e la maxi fotogallery allegata, per esempio. Altro da capire, oggettivamente, non c’è se non chi ha governato Como e lo sport negli ultimi 20 anni almeno.

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Ancora più surreale (sempre se togliamo il dente politico avvelenato) la questione della piscina di Muggiò, per cui la giunta di centrodestra ha appena approvato la totale ricostruzione e su cui, dunque, nulla c’è da aggiungere sullo stato pietoso in cui versa da ben prima della chiusura del 2019.

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Insomma, nulla da eccepire, in termini assoluti, sulla curiosità dei consiglieri, e in particolare dei consiglieri che governano Como da 4 anni, di toccare con mano lunedì prossimo il degrado che viene da lontanissimo di piscina e palazzetto. Ma a cosa serva in termini pratici, oltre che a rendere plastica una volta in più una sorta di autoaccusa di malagestione degli impianti sportivi da un ventennio almeno a questa parte, resta un mistero, se escludiamo la volontà di qualche spezzone di maggioranza di avere qualche carta in più per un sano regolamento di conti interno al centrodestra.

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2 Commenti

  1. Non credo convenga a nessuno. Sicuramente Fratelli d’Italia vorrebbe sfiduciare Galli e forse anche Gervasoni. Ma poi, Forza Italia e la lista del Sindaco avrebbero motivo di sfiduciare lo Splendido Pettignano che non brilla. E poi, passiamo alla kantiana Bonduri e a quella del Regolamento? Non conviene a nessuno il gioco al massacro. Parliamo della peggior Amministrazione che si ricordi a memoria d’uomo. Sono invece interessanti i preliminari elettorali. Proposte e controproposte in vista di un’alleanza di centrodestra con gli stessi partiti che si massacrano di critiche e ironie. Sembrano vecchi coniugi: criticano reciprocamente i propri difetti, si chiedono perché si sono sposati, rimpiangono i vecchi spasimanti ma non si fanno le corna. Perché non vogliono o perché non li caga più nessuno? Questo è vero il dilemma…?

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