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Treni, immensa vergogna Lombardia tra Como e Milano e non solo: pendolari sui binari al buio. E di giorno: “I bambini piangevano, le persone urlavano”

A volte si spinge titolando “incubo”. Oggi, come nelle ultime settimane, non è una forzatura. I viaggi sui treni tra Como e Milano con ritorno sono letteralmente diventati un calvario per i pendolari, lavoratori o studenti che siano. E’ stata un’altra, ennesima, giornata di disservizi e incredibili assurdità, come dimostrano le foto inviate dai viaggiatori alla redazione (per scriverci e inviare foto e video: redazionecomozero@gmail.com o whatsapp 335.8366795).

“Tornerei volentieri a Como per raggiungere gli amici se sapessi come tornare”, racconta uno storico amico di ComoZero con foto (erano le 18.43), eccola:

“Mi sa che proprio non ce la faccio”, aggiunge. E poi ci aggiorna alle 19.03: “Cambiato stazione (Centrale-Cadorna) e ora siamo dentro a un treno al buio a Cadorna”. E ancora una foto, nel treno appunto buio:

Così chiediamo un racconto. Arriva un vocale su Whatsapp che sbobiniamo:

Fondamentalmente è tutto il giorno che ci sono problemi sulle linee tra Como e Milano ma anche su tante, tante altre. Sono arrivato in stazione questa sera alle 18.40 e il treno per Locarno (che porta a Como, Ndr) era soppresso. C’è tanta gente che si è spostata da Milano Centrale fino a Cadorna per trovare un modo per tornare a casa, io anche.

Arriviamo a Cadorna, il treno è pronto per partire, se non che c’è un ritardo di diversi minuti e noi siamo dentro chiusi al buio, le porte sono elettriche e non si può uscire. Pochi minuti prima della partenza si riaccendono le luci ma c’è sovrabbondanza di passeggeri, stipati, chiusi. Il treno è davvero sovraffollato. Se sopprimi un treno da Centrale tutti si riversano sulle altre stazioni, così il primo convoglio che va a Como è una scatoletta di sardine. Stiamo aspettando che la gente inizi a scendere ma le prime stazioni da Milano fino a Como non scaricano troppo. E, niente, questa è la realtà quotidiana di chi si sposta per lavoro o per studio. Una volta si diceva ‘vado e non so come torno’ oggi non sai come andare, come tornare. E’ una mancanza di rispetto totale. Non per fare la voce del pendolare ma è un massacro, letteralmente un massacro totale.

E poi un’altra segnalazione di un pendolare che risale a qualche ora prima:

Siamo stati dalle 13.45 senza cibo, acqua, luce, aria condizionata, riscaldamento, bagni indecenti, bambini che piangevano, persone che urlavano, piangevano. Eravamo tutti allo stremo, ma non potevamo scendere dal treno.

E ancora:

Ore 21.26:
Sono arrivato a Como Camerlata 10 minuti fa. Sarei dovuto arrivare alle 14.17

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