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L’inaccettabile disastro treni tra Como e Milano, il pendolare: “Ho scritto a Trenord, ecco cosa mi rispondono”. E scatta la petizione

Dopo l’inaccettabile ed ennesimo disastro di ieri sui treni che collegano Como e Milano (qui il racconto) riceviamo il racconto di un pendolare:

Buongiorno,
Volevo scrivervi per raccontare le vergogne di Trenord ma mi sono “piacevolmete” imbattuto nel titolo “Treni, immensa vergogna Lombardia tra Como e Milano e non solo: pendolari sui binari al buio. E di giorno: “I bambini piangevano, le persone urlavano”.

Ieri ho mandato due reclami non proprio “politically correct” a Trenord e mi hanno risposto molto chiaramente al secondo.
Ve lo allego sotto perché, per una volta, sembrerebbe che la direzione nord sia la sfavorita:

“Gentile Rossano,
la ringraziamo innanzitutto per averci contattati e ci scusiamo per quanto riportato nella sua segnalazione. Comprendiamo le ragioni che l’hanno spinta a scriverci e a condividere con noi le sue considerazioni: proveremo pertanto a fornirle riscontro circa le criticità della linea da lei percorsa e gli interventi correttivi che Trenord, come Impresa Ferroviaria, mette in campo in accordo con il gestore della rete Ferrovienord e gli altri attori coinvolti nell’esercizio ferroviario. La informiamo che i treni della linea Milano-Saronno-Como Lago possono subire ritardi o essere cancellati per diversi motivi, alle volte associati al guasto dei convogli (come accaduto stamani al treno 117 oggetto dell’esposto, limitato a Como Camerlata), altre volte per guasti alle linee (che interrompono la circolazione dei treni), altre volte per incroci (nella tratta Como Lago-Como Camerlata che è ad un solo binario) o distanziamento (da Camerlata a Milano).

A Saronno, inoltre, dove più linee convergono, il gestore della circolazione Ferrovienord, applicando la propria normativa, stabilisce le precedenze negli inoltri dei treni verso Milano (in direzione Sud) e verso i capilinea esterni (verso Ovest e Nord).

Le assicuriamo che la nostra Società monitora costantemente i propri servizi ferroviari, sia in tempo reale in una vera e propria torre di controllo (la Sala Operativa) sia da parte di una nostra Struttura interna sulla base dei dati forniti da Ferrovienord così da poter tempestivamente attuare, caso per caso, gli eventuali interventi correttivi, poiché siamo consapevoli dell’importanza che il rispetto della sicurezza, dell’orario e del comfort riveste negli spostamenti della nostra clientela: proprio per questo abbiamo deciso di adottare strumenti informatici tempestivi e personalizzabili come la pagina del sito dedicata alla circolazione in tempo reale e l’APP Trenord, disponibile per iOS e Android, che la invitiamo a scaricare.


Confidando di aver fatto maggior chiarezza, l’occasione ci è gradita per salutarla cordialmente.”

Per rabbia e disperazione ho anche lanciato una petizione su Change.org ma, scariche siamo in Italia, ma non ha avuto molto successo :-/

Cordialmente
Mail firmata

Appunto come evidenziato il lettore ha lanciato la petizione “Proteggiamo i diritti dei pendolari di Trenord”. Si legge:

La mia storia personale come pendolare, come quella di migliaia di altri, è costellata di disagi quotidiani. Utilizziamo TRENORD per lavoro, i ritardi e le soppressioni dei treni non solo ci causano stress ma portano conseguenze nella nostra vita lavorativa.

Numerose volte siamo stati disinformati, costretti ad aspettare in stazioni freddissime o sovraffollate. Nel 2019, è stata segnalata la peggior performance di Trenord fino ad oggi con un ritardo medio di oltre 12 minuti per treno, secondo i dati di YouTrend (fonte: ANSA). Questo è inaccettabile.

Chiediamo che TRENORD prenda misure concrete per garantire il rispetto degli orari e la disponibilità di treni. Chiediamo inoltre transparente comunicazione in caso di disservizio. Abbiamo bisogno della certezza di poter contare su un servizio di trasporto pulito, puntuale e affidabile.

Per noi, per tutti quelli che ogni giorno utilizzano TRENORD per recarsi al lavoro, aiutateci a far sentire la nostra voce. Firmate la petizione.

QUI IL LINK ALLA PETIZIONE

 

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